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la sentenza del gip

Incendi boschivi nelle aree collinari di Avola: 4 rinvii a giudizio e un non luogo a procedere

incendi

Associazioni ambientaliste ammesse come parti civili all’apertura del processo fissata per il 16 febbraio del 2024

Quattro rinvii a giudizio e una sentenza di non luogo a procedere nell’udienza preliminare del 9 marzo riguardante il processo scaturito dall’“Operazione Hybla” sugli incendi nella zona collinare di Avola.

Lo ha deciso il Gip che ha rinviato a giudizio coloro che sono stati individuati come gli autori materiali degli incendi.

La sentenza di non luogo a procedere è stata emessa per il dirigente del Comune di Avola imputato di avere omesso di predisporre e sottoporre al Consiglio Comunale l’atto di aggiornamento dell’elenco catastale dei soprassuoli già percorsi dal fuoco, in quanto non è stato ritenuto competente a provvedervi.

L’indagine fu avviata a seguito dell’incendio doloso della tarda serata del 14 agosto 2020 in una vasta porzione della
zona collinare avolese e  ha consentito di fare luce anche su altri tre gravi incendi boschivi che negli ultimi anni hanno flagellato le aree collinari del territorio di Avola e la riserva di Cava Grande del Cassibile.

Nel corso dell’udienza è stata accolta dal Gip la costituzione di parte civile del Comune di Avola e delle associazioni Legambiente, Natura Sicula e Acquanuvena, difese dall’Avv. Paolo Tuttoilmondo.

“Il Catasto degli incendi boschivi previsto dalla legge n. 353/2000 – scrivono in una nota i responsabili delle tre associaizoni, Francesco Gallo, Fabio Morreale e Saro Cuda – è uno strumento fondamentale per combattere il fenomeno degli incendi boschivi.

Il Comune di Avola se n’ è dotato soltanto nel luglio del 2021 mentre molti Comuni della provincia ne sono privi, o perché non lo hanno mai adottato o perché non lo aggiornano annualmente.

Tale strumento, redatto con l’ausilio del Corpo Forestale – speigano – imponendo sui terreni percorsi dal fuoco una
serie di vincoli come il divieto di pascolo e di caccia per dieci anni, ne impedisce lo sfruttamento economico in modo da dissuadere gli utilizzatori delle aree ad appiccare dolosamente gli incendi per consentire una migliore crescita di vegetazione più adatta al pascolo rispetto a quella naturale”.

Da qui la richiesta di avviare un’ indagine ispettiva per verificare l’esistenza in tutti i Comuni di catasti degli incendi aggiornati e provvedere a nominare commissari ad acta in quelli inadempienti.

Per ogni comune viene sollecitata la nomina di un responsabile con sanzioni per le inadempienze a carico dei funzionari e delle amministrazioni.

L’apertura del dibattimento del processo è stata fissata per il 16 febbraio del 2024.

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