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Spaccio ad Augusta durante il lockdown: 15 misure cautelari VIDEO

Spaccio ad Augusta durante il lockdown: 15 misure cautelari

Il blitz scaturisce da un’indagine avviata a gennaio 2020 e terminata a ottobre dello stesso anno

Sono accusati di detenzione e spaccio di stupefacenti: sono 15 persone raggiunte questa notte da altrettante misure cautelari ad Augusta.

Circa 100 Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Augusta, coadiuvati dalle Compagnie Carabinieri di Siracusa, Noto, Catania-Piazza Dante e Catania-Fontanarossa, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sigonella, dal Nucleo Cinofili di Nicolosi, hanno eseguito l’ordinanza. In due sono ricercati.

Nello specifico per 6 è prevista la custodia in carcere; per 3 gli arresti domiciliari; obbligo di dimora per 2 indagati; divieto di dimora per altri 2. Nel VIDEO la dichiarazione del Magg. Stefano Santuccio, comandante della Compagnia Carabinieri Augusta.

Le misure scaturiscono da un’indagine avviata a gennaio 2020 e proseguita nel periodo del lockdown a carico di spacciatori che si approvvigionavano della droga a Catania.

Raggiungevano il capoluogo etneo con auto prese a noleggio in un autosalone di proprietà di un pregiudicato del luogo.

In alcuni episodi è stato accertato che, per eludere i controlli, gli assuntori consumavano lo stupefacente anche all’interno delle abitazioni dei pusher.

I destinatari del provvedimento, alcuni dei quali parenti fra loro, talvolta effettuavano le consegne a domicilio a causa del lockdown.

Durante i contatti veniva utilizzato un linguaggio criptico anche per distinguere la sostanza leggera da quella pesante, del tipo “preparami 7 panini” (riferito a dosi di droga), “gli vendo un pezzo di scoglio” o “una pietra” (riferendosi in entrambi i casi a cocaina molto compatta), “me ne sono preso 10 cerchi” (dosi di cocaina) o anche prodotti da bar (cappuccino, caffè, granite).

E si preferiva WhatsApp o Telegram rispetto alle conversazioni telefoniche

Il giro d’affari era consistente con un  guadagno anche  di  3.500 euro ogni due giorni (la cocaina, acquistata a 55 euro al grammo, tagliata con mannite, veniva rivenduta a 100 euro, mentre la marijuana veniva venduta a 50 euro ogni 3,5 grammi).

Il guadagno versato in una sorta di cassa comune, in parte veniva utilizzato per l’acquisto di nuova sostanza da spacciare.

Nove degli indagati sono risultate destinatari del reddito di cittadinanza, per le quali verrà avanzata la proposta di revoca del beneficio.

Nel corso dell’attività, terminata a ottobre 2020 e corroborata da attività di intercettazione sono stati sequestrati: 260 grammi di cocaina; 800 grammi di marijuana; è stata individuata una piantagione di marijuana con 95 piantine; sono state arrestate in flagranza 11 persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti; sono state denunciate 10 persone e 23 assuntori sono stati segnalati alla Prefettura di Siracusa.

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