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Procura Distrettuale di Catania

Sequestro beni per 300mila euro ad esponente del clan Trigila-Pinnintula

Sequestro beni per 300mila euro ad esponente del clan Trigila-Pinnintula

Sigilli ad un terreno con due immobili di pregio

Ennesimo sequestro beni a Pietro Crescimone, esponente del clan Trigila-Pinnintula.

Su delega della Procura Distrettuale di Catania, Personale della Divisione Polizia Anticrimine della Questura di Siracusa, sabato 22 gennaio 2022, ha eseguito un ulteriore provvedimento di Sequestro di beni emesso dal Tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta congiunta del  Procuratore delle Repubblica di Catania e del Questore di Siracusa.

Crescimone, 60 anni, originario di Lucca Sicula nell’Agrigentino, è residente da molti anni a Siracusa ed attualmente è recluso.

Il precedente sequestro è stato eseguito il 12 marzo 2021 e ha riguardato tre appezzamenti di terreno arborei seminativi, per complessivi 12 mila metri quadrati, di assoluto valore commerciale in quanto inseriti nel Prg come aree di potenziale sviluppo edilizio, a Carancino, oltre ad un’auto di lusso, un motociclo ed un camion, tutti intestati a Crescimone.

Il provvedimento di oggi riguarda un vasto appezzamento di terreno, adiacente a quelli già in sequestro, su cui insistono due immobili di pregio, del valore stimato di oltre 300 mila euro, costruiti in violazione di ogni norma in materia edilizia (fatti per i quali Crescimone è stato denunciato).

L’uomo viene ritenuto dagli investigatori ad alta pericolosità sociale a seguito dei tanti reati commessi sin da giovanissimo prevalentemente contro il patrimonio, con violenza sulle cose e le persone, facendo ricorso anche all’uso delle armi.

Da maggio 2017, Crescimone è stato arrestato e poi colpito da altri provvedimenti cautelari che lo ritengono esponente del clan Trigila-Pinnintula.

Prima è stato arrestato in flagranza poiché trovato in possesso di 71 kg di “hashish”, successivamente per il tentativo di estorsione ai danni di una ditta incaricata della raccolta dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Noto  e, dopo, nell’ambito dell’operazione “Vecchia Maniera” gli è stato attribuito un ruolo di assoluto rilievo nell’attività criminale del clan, per conto del quale si occupava di  detenzione, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione in concorso e danneggiamento detenendo, portando al seguito e facendo uso di armi.

L’assoluta sproporzione tra i beni posseduti da Crescimone e i redditi dichiarati inesistenti, fanno ricondurre dalle autorità inquirenti, le proprietà ai proventi derivanti dalle attività delittuose.

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