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Sciopero degli edili nel Petrolchimico siracusano

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Sollecitati più ispettori, più controlli e maggior attenzione agli appalti

Anche i lavoratori edili del polo industriale siracusano si sono fermati, dopo l’ennesima tragedia nazionale con le morti sul lavoro in un cantiere a Firenze.

Da qui il presìdio anche della Feneal Uil Siracusa (insieme alla Fillea Cgil) che ha ribadito a gran voce – anche attraverso un volantinaggio – cosa i governi nazionali dovrebbero fare per dire basta alle morti sul lavoro.

“Siamo soddisfatti – ha detto il segretario provinciale della Feneal Uil, Saveria Corallo – della risposta che abbiamo avuto dai lavoratori dalle aziende edili del polo industriale.

Uno dei dati inquietanti che emerge ancora una volta è rappresentato dal fatto che negli ultimi anni si registra sempre più precarietà della condizione dei lavoratori edili, non solo per i contratti a termine e i subappalti camuffati, ma soprattutto per le condizioni in cui sono costretti a operare, oltre al fatto che si diventa aziende edili semplicemente iscrivendosi alla Camera di Commercio.

Abbiamo ascoltato anche i vertici Inail nei giorni scorsi – prosegue – e ci fa piacere sia stato rilevato che il settore edile sia l’unico che faccia la formazione preventiva per l’accesso in cantiere.

Quindi il problema riguarda una sorta di malcostume sugli appalti che si concedono sempre al massimo ribasso, mettendo così in seria difficoltà la categoria, senza parlare poi del dumping contrattuale (una sorta di “pirateria” sull’applicazione dei contratti collettivi nazionali, ndr) che si sta creando.

Servono più ispettori, più controlli e maggior attenzione agli appalti -conclude Corallo –  perché chi paga, purtroppo, è solo e sempre l’operaio in termini di vita”.

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