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“Salvaguardiamo l’Uoc di Cardiologia all’Umberto I”: lettera all’Asp

"Salvaguardiamo l'Uoc di Cardiologia all'Umberto I": lettera all'Asp

A scriverla è il segretario dell’Assostampa, prospero Dente che, a circa 36 mesi dall’intervento che gli ha salvato la vita, intraprenderà da un paio di settimane il Cammino di Santiago

La sua esperienza come testimonianza dell’importanza del mantenimento della piena operatività di un reparto che salva vite umane: l’Uoc di Cardiologia dell’Ospedale “Umberto I” di Siracusa.

Prospero Dente, segretario provinciale dell’Assostampa, lo dice chiaro e tondo in una lettera inviata al manager dell’Asp, Ficarra, ad un paio di settimane dalla partenza per il Cammino di Santiago.

“Sono vivo grazie all’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’Ospedale “Umberto I” di Siracusa – ribadisce Dente – per questo voglio dedicare questo Cammino a medici e infermieri di quel reparto e, allo stesso tempo, voglio farne un messaggio a favore della prevenzione cardiaca.

E’ una missione unica – spiega – garantire quell’avamposto di emergenza che si trova al primo piano dell’ala vecchia di via Testaferrata.

La politica se ne faccia una ragione – insiste – e la smetta di giocare a scacchi sul territorio della salute.  Il personale sempre più ridotto impone scelte razionali.

Lo so, ogni reparto è importante perché la sofferenza è di chi entra in ogni singolo reparto dell’ospedale.

Ma, da semplice cittadino salvato in emergenza – ribadisce – ritengo che quell’Area interventistica debba essere tutelata e difesa evitando una implosione incontrollabile e spaventosamente rischiosa per la cittadinanza.

Ogni passo del mio Cammino sarà scandito dalla frequenza di un cuore che ho trascurato per troppo tempo e che ho imparato ad ascoltare solo da 36 mesi e qualche giorno.

Non so se questi giorni saranno un atto di coraggio. Di una cosa sono sicuro: sarò sempre al fianco dell’Unità complessa di Cardiologia dell’Ospedale “Umberto I” e farò di tutto – conclude – perché altre persone come me possano continuare ad avere la speranza di sognare un nuovo Cammino grazie a quegli uomini e a quelle donne”.

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