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luglio-dicembre 2022

Relazione semestrale Dia, nel Siracusano “tangibile l’influenza di cosa nostra catanese”

relazione

I principali interessi criminali sono sempre il traffico di droga, le estorsioni e le infiltrazioni nella pubblica amministrazione, nell’economia legale e nel gioco con scommesse online

“Traffico di stupefacenti, estorsioni, infiltrazione nei comparti della pubblica amministrazione, nell’economia legale, nel gioco e nelle scommesse online continuano ad essere i principali interessi criminali delle mafie siciliane”.

Si evince dall’ultima Relazione semestrale della Dia che riguarda il periodo luglio-dicembre 2022  e che analizza la geografia criminale della provincia di Siracusa dove sono sempre tangibili le influenze di cosa nostra catanese.

Di seguito il contenuto della Realazione:

“Nella città di Siracusa viene confermata la presenza di organizzazioni mafiose che esercitano la loro influenza in ambiti territoriali ben definiti.

Nel quadrante nord della città risulterebbe attivo il gruppo Santa Panagia, frangia cittadina della ramificata compagine Nardo-Aparo-Trigila collegata, a sua volta, alla famiglia Santapaola-Ercolano di cosa nostra catanese.

Nel contesto urbano opera anche il sodalizio dei Bottaro-Attanasio, legato al clan etneo dei Cappello e attivo nelle
estorsioni e nello spaccio di stupefacenti che costituisce, anche in provincia di Siracusa, la principale fonte di guadagno per tutte le consorterie.

Gli esponenti di vertice dei clan seguirebbero una logica di pacifica spartizione del territorio per la gestione autonoma dello spaccio di droga, prevalentemente approvvigionata dai sodalizi etnei.

La parte settentrionale della provincia aretusea (Lentini, Carlentini, Francofonte ed Augusta) sarebbe sotto l’influenza della famiglia Nardo-Sambasile.

Nel semestre precedente tale consorteria era stata colpita dagli esiti dell’operazione “Agorà” che avevano comprovato, tra l’altro, la commissione di numerose estorsioni consumate dalle famiglie Nardo e Santapaola-Ercolano ai danni di imprese attive nel settore dei lavori pubblici a Lentini, nonché la gestione monopolistica nel trasporto di prodotti ortofrutticoli.

Le famiglie e i clan operanti in questo ambito territoriale controllano le locali attività economiche ripartendosi
i profitti illeciti in ragione di reciproci accordi.

Tale sistema di controllo del
territorio trova riscontro, nel semestre, in un’operazione conclusa dai Carabinieri che ha consentito di trarre in arresto 5 soggetti ritenuti contigui ai sodalizi mafiosi Nardo e Santa Panagia.

L’attività investigativa, avviata nel 2020, ha tratto origine dalla denuncia sporta dal titolare di un’impresa di onoranze funebri con sede a Siracusa, vittima di numerose intimidazioni ricevute da un imprenditore concorrente, che godeva della protezione del clan Nardo, finalizzate ad impedire l’apertura di una nuova sede nel Comune di Sortino.

Il quadrante meridionale della provincia di Siracusa e, in particolare, i Comuni di Noto, Pachino, Avola e Rosolini, sarebbe da tempo sotto il controllo del clan Trigila.

Una recente indagineha tra l’altro consentito di appurare come il clan fosse in grado di infiltrare il tessuto economico del territorio anche tramite l’intermediazione di aziende compiacenti.

I Carabinieri, nel mese di dicembre, hanno arrestato due pregiudicati riconducibili al clan Trigila in quanto responsabili di tentata estorsione in danno di un imprenditore di Avola, i cui proventi sarebbero stati destinati alle spese processuali per la difesa di un esponente di vertice del sodalizio.

Al clan Trigila farebbero riferimento anche altri gruppi criminali operanti nella provincia e, in particolare, a Cassibile dove sarebbe attivo il sodalizio dei Linguanti, mentre a Pachino e Portopalo di Capo Passero opererebbe il clan Giuliano indicato come “vicino” ai Cappelo di Catania.

La zona pedemontana della provincia aretusea sarebbe invece influenzata dal gruppo criminale degli Aparo dediti, in particolare, alle estorsioni, all’usura e agli stupefacenti.

Nel territorio siracusano operano, inoltre – evidenzia la Relazione della Dia -altri sodalizi che, sebbene non strutturati come cosa nostra, rivestono ruoli ugualmente rilevanti nel panorama criminale.

Una recente indagine – si legge ancora nella Relazione – ha consentito di disarticolare un’associazione transnazionale attiva ad Augusta, con propaggini a Catania e Malta, dedita all’esercizio abusivo del gioco e delle scommesse on line tramite siti internet non registrati in Italia.

In tema di stupefacenti, particolare rilievo riveste l’operazione conclusa nel semestre dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza che, a Siracusa, ha portato all’arresto di 4 persone ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata al traffico e allo spaccio di stupefacenti, corruzione, peculato e falso in atto pubblico.

Le indagini hanno documentato uno stretto e consolidato “rapporto d’affari” tra affiliati alla criminalità siracusana e alcuni pubblici ufficiali infedeli.

Questi ultimi avrebbero ceduto cospicui quantitativi di droga, sottratta dall’ufficio corpi di reato del Tribunale di Siracusa, ricevendo periodicamente dai referenti delle piazze di spaccio un corrispettivo in denaro.

In tale contesto territoriale, emergono anche episodi corruttivi posti in essere da imprenditori e pubblici amministratori.

Un’indagine si è conclusa, il 3 ottobre 2022 dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza, con l’arresto di un amministratore del Comune di Priolo Gargallo, indagato per concussione, istigazione alla corruzione, tentata concussione e falso in atto pubblico”.

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