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Morte Lele Scieri, oggi è il giorno della sentenza a Pisa

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Dopo oltre 22 anni e una serie di ostacoli, la vicenda è alle battute finali nell’aula di un tribunale

Oggi è il giorno della sentenza nel procedimento giudiziario sul caso di Lele Scieri, il parà siracusano di 26 anni trovato morto all’interno della caserma Gamerra di Pisa il 16 agosto del 1999.

Dopo oltre 22 anni e una serie di ostacoli, a partire dalla iniziale versione del suicidio, poi smontata dal gran lavoro della commissione parlamentare guidata da Sofia Amoddio, grazie alla battaglia portata avanti dalla famiglia di Scieri, la vicenda è alle battute finali nell’aula di un tribunale.

Il gup dovrà stabilire le responsabilità per la morte del giovane siracusano per la quale sono imputati alcuni militari.

Queste le richieste avanzate dalla pubblica accusa: per l’ex caporale Andrea Antico è stata chiesta la condanna a 18 anni di reclusione per omicidio volontario aggravato in concorso; 4 anni per l’ex comandante della Folgore, Enrico Celentano, e per l’ex comandante maggiore Salvatore Romondia, accusati di favoreggiamento; per i due ex caporali accusati di omicidio volontario in concorso, Alessandro Panella e Luigi Zabara, si procede con rito ordinario e la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.

Ma torniamo a oggi: udienza fissata alle 9,30: è prevista la contro replica di uno dei difensori degli imputati, assente l’udienza precedente, dopo di che il giudice si ritirerà in camera di consiglio.

In aula sarà presente il fratello di Emanuele Scieri, Francesco. Non mancheranno gli amici di Lele, Carlo Carozzo e Ornella Genovese, armati dello striscione con su scritto “Giustizia per Lele” che li ha accompagnati insieme a tutti gli altri in questi anni: “Attenderemo davanti al palazzo di Giustizia di Pisa – scrive Garozzo – con addosso il peso di questi lunghi 22 anni con un sempre grande desiderio di verità e giustizia”.

 

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