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Militello: Santa Maria “la Vetere”

di Marco Monterosso
Militello

Lo scorso 20 aprile Militello in Val di Catania ha conquistato il titolo di “borgo più bello d’Italia”. Una vittoria meritatissima quella di Militello che già dal 2002, insieme ad altre sette città tardo barocche del Val di Noto, poteva vantarsi di far parte dei siti dichiarati Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO

Seppur il territorio di Militello presenta tracce abitative risalenti all’antichità, l’origine dell’odierno abitato può farsi risalire al tempo dei normanni che avviarono la loro attività edilizia in un contesto prevalentemente rupestre.

È stata avanzata l’ipotesi che lo stesso nome latino della cittadina Militellus derivi da Militum Tellus, ovvero “terra dei soldati” con riferimento alla distribuzione di terre, operata da Ruggero d’Altavilla, in favore dei membri del suo esercito.

Risale certamente a quel periodo la costruzione della chiesa di Santa Maria la Stella (oggi nota come “la Vetere”) e di una torre-dongione che costituiva, insieme alla chiesa, un unico complesso edilizio di tipo castrale.

Ciò sarebbe testimoniato, non solo dalla datazione di alcuni elementi decorativi venuti alla luce nel corso delle campagne di scavo, ma anche da un documento del 1116 con cui Ruggero II nominava il sacerdote Bertrando da Noto, rettore di quella chiesa.

Nella lettera si accennava anche alla sua ricostruzione a fundamentis da parte del Gran Conte, dopo essere stata distrutta dai saraceni definiti inimici Dei nominis. (M. Malgioglio, Le origini normanne di S. Maria la Vetere a Militelllo, 2006).

Le risultanze archeologiche e il documento del 1116 lasciano supporre che, prima della costruzione della basilica, nell’area fosse già presente un luogo di culto probabilmente da identificare con l’attiguo oratorio rupestre dello Spirito Santo di cui oggi rimangono solo un altare e delle nicchie scolpite nella roccia viva.

Nel XII secolo l’abitato e il suo territorio furono infeudati a Simone del Vasto, nipote di Ruggero I, al quale succedette il figlio Manfredi.

Successivamente, nel 1249, per essersi estinta la linea della famiglia Lentini che possedeva Militello, Federico II la assegnò ai Camerana finché, nel 1319, per via matrimoniale, giunse ad Abbo Barresi.

A questi, nel 1339, re Pietro II concesse di circondare di mura la città e di costruirvi un castello, che fu addossato alla cinta muraria e separato da un fossato sul lato Ovest. (A. Marrone, Repertorio degli atti della Cancelleria del Regno di Sicilia, 2012)

Nel corso del XIV secolo S. Maria la Stella divenne, di fatto, la chiesa dei feudatari della terra di Militello che vi esercitavano il diritto di patronato e che, per secoli, furono qui sepolti.

A tal proposito di notevole pregio appare il sarcofago che ospitava le spoglie di Blasco II Barresi (+1465), recentemente attribuito a Domenico Gagini e che doveva essere sorretto da quattro statue rappresentanti le virtù cardinali, oggi esposto nella nuova chiesa costruita dopo il sisma del 1693.

Militello: Santa Maria “la Vetere”

Rimaneggiata più volte nel corso dei secoli la chiesa subì importanti lavori già nel corso del Trecento quando fu probabilmente aggiunta una ulteriore torre.

Risale invece agli inizi del ‘500, quando S. Maria della Stella assunse funzioni parrocchiali, la realizzazione, per volere di Antonio Pietro Barresi nel 1506, di uno splendido portale, opera di Antonello Gaggini (figlio di Domenico).

Lo sviluppo di Militello a quel tempo appare impressionante, non solo per il munifico mecenatismo dei Barresi, ma anche perché questo andò di pari passo con un forte sviluppo demografico che nel 1548 portò la cittadina a superare i 9.000 abitanti.

Militello: Santa Maria “la Vetere”

Nell’unica navata ancora oggi superstite è presente un apparato decorativo scultoreo che risale ad un periodo compreso tra la fine del Quattrocento e i primi anni del Seicento.

Tra le opere più interessanti un altorilievo lapideo raffigurante la Vergine con l’Arcangelo Gabriele risalente alla fine del XV secolo.

L’altare maggiore proviene invece dalla cappella della Natività, un tempo arricchita da una pala in terracotta invetriata di Andrea Della Robbia e anch’essa oggi esposta nella nuova chiesa.

In fondo alla navata superstite è collocata una bella statua in pietra di scuola gaginesca raffigurante Santa Maria della Provvidenza della metà del ‘500.

Militello: Santa Maria “la Vetere”

Una apertura laterale conduce in un piccolo ambiente contraddistinto da una bella volta a crociera, probabilmente la base della torre costruita nel XIV secolo e in cui oggi sono esposti tre capitelli provenienti dalle attività di scavo e riferibili a quel periodo.

La chiesa sopravvissuta al terremoto del 1542 e al disastroso incendio del 1618, non superò però la prova del terribile sisma del 1693 quando fu abbandonata e spogliata di molti elementi architettonici, che servirono alla costruzione, in altro sito, della nuova basilica di Santa Maria della Stella.

Oggi presso la nuova chiesa e visitabile un piccolo ma suggestivo museo che espone numerose opere d’arte di varie epoche, provenienti dal vecchio sito costruito dai normanni e da altre chiese non più ricostruite dopo il terremoto del 1693.

Militello: Santa Maria “la Vetere”

Il riconoscimento di Militello come “Borgo più bello d’Italia” non premia dunque solo le sue bellezze architettoniche barocche ma anche la sua lunga storia culturale che, almeno dall’XI secolo, ne fanno uno straordinario scrigno d’arte.

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