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appello del Patriarca di Gerusalemme

Martedì giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione

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l’Arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto ha chiesto che in ogni comunità sia curata l’Adorazione Eucaristica e la recita del Santo Rosario

Accogliendo l’invito rivolto dalla Conferenza Episcopale Italiana alle Diocesi e l’appello del Patriarca di Gerusalemme card. Pierbattista Pizzaballa, l’Arcivescovo di Siracusa mons. Francesco Lomanto invita tutte le Parrocchie, le Comunità religiose, i movimenti e le associazioni ad unirsi martedì prossimo, 17 ottobre, in una giornata di digiuno, astinenza e preghiera.

L’Arcivescovo chiede che in ogni comunità sia curata l’Adorazione Eucaristica e la recita del Santo Rosario.

Mons. Lomanto guiderà la preghiera di Adorazione eucaristica martedì alle 21 nella Chiesa di S. Maria della Concezione in Siracusa.

“Il dolore e lo sgomento per quanto sta accadendo – scrive il patriarca di Gerusalemme, cardinale Pierbattista Pizzaballa, nel suo appello – sono grandi.

Ancora una volta ci ritroviamo nel mezzo di una crisi politica militare. Siamo stati improvvisamente catapultati in un mare di violenza inaudita.

L’odio, che purtroppo già sperimentiamo da troppo tempo, aumenterà ancora di più e la spirale di violenza che ne consegue e creerà altra distruzione. (…)

In questo momento di dolore e di sgomento non vogliamo restare inermi. E non possiamo lasciare che la morte e i suoi pungiglioni (1Cor 15,55) siano la sola parola da udire.

Per questo sentiamo il bisogno di pregare, di rivolgere il nostro cuore a Dio Padre. Solo così potremo attingere la forza e la serenità di vivere questo tempo, rivolgendoci a Lui, nella preghiera di intercessione, di implorazione, e anche di grido.

Invito tutte le parrocchie e comunità religiose ad una giornata di digiuno e di preghiera per la pace e la riconciliazione.

Chiediamo che martedì 17 ottobre tutti facciano un giorno di digiuno e astinenza e di preghiera.

Si organizzino momenti di preghiera con adorazione eucaristica. (…) E’ questo è il modo in cui ci ritroviamo tutti riuniti, nonostante tutto, e incontrarci nella preghiera corale per consegnare a Dio Padre la nostra sete di pace, di giustizia e di riconciliazione”.

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