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La Polizia stradale di Siracusa tra azione di contrasto sulle strade e formazione dei giovani

polizia stradale

Nel corso dell’azione repressiva contestate in totale 609 infrazioni con il ritiro di 17 patenti di guida e di 53 carte di circolazione

I sinistri stradali sono la principale causa di morte per i giovani dai 15 ai 25 anni. Da questo assunto la Polizia stradale di Siracusa ha organizzato anche quest’anno delle iniziative di formazione e sensibilizzazione rivolte a volontari delle Misericordie e agli scout di tutta la provincia.

Ma non solo, nel corso del mese sono stati svolti servizi di controllo sulle strade: sono state contestate in totale 609 infrazioni tra le quali quelle per il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza, per l’utilizzo del telefono cellulare, per guida sotto l’effetto di alcol e/o droghe, per la mancanza di copertura assicurativa o per la guida senza patente.

Complessivamente sono state ritirate 17 patenti di guida e 53 carte di circolazione per gravissime infrazioni al codice della strada.

Trend in pericoloso aumento per la guida senza patente e per la mancata di copertura assicurativo del veicolo.

E siccome ancora oggi in Italia ogni tre ore una persona perde la vita per un sinistro stradale, nella due giorni di formazione per i ragazzi sono state confezionate pillole di educazione stradale e percorsi modulati.

“Finalità dell’iniziativa – dichiara il Dirigente della Polizia Stradale di Siracusa Antonio Capodicasa – è che i volontari diventino testimonial e fedeli alleati della sicurezza stradale attraverso comportamenti virtuosi e rispettosi delle regole finalizzati a divertirsi con coscienza senza mettere a rischio la propria vita e quella degli altri”.

Non sono mancati momenti di riflessione e raccoglimento dedicati al ricordo di chi ha perso la vita o è rimasto vittima di sinistri stradali, ma anche ai loro familiari e a tutti coloro che si occupano del soccorso, dell’assistenza e del supporto a chi deve affrontare le conseguenze del trauma.

Tra i relatori anche la responsabile dell’Associazione Familiari e vittime della strada, Deborah Lentini, che ha
raccontato la sua tragica esperienza “sottolineando quanto la mente umana non può neanche immaginare cosa si prova a perdere un figlio a causa della violenza stradale, se non lo si vive davvero.

Nessuno, ha aggiunto, può capire cosa significa non vedere tornare mai più un figlio a casa, ecco perché serve il nostro e vostro impegno per stare sempre più vicini a chi incorre in situazioni tragiche come queste”.

Gli eventi si sono conclusi con un forte appello a una guida responsabile. “La sicurezza stradale – ha ricordato il Dirigente della Polizia Stradale Antonio Capodicasa – è un impegno collettivo che coinvolge tutti, dalle
istituzioni ai singoli cittadini”.

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