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Interrogazione parlamentare sul liceo di Siracusa che chiede un contributo obbligatorio alle famiglie

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Pronta la spiegazione della dirigente scolastica Teresella Celesti che spiega il termine ‘obbligatorio’ con ‘eticamente doveroso’ e che ne annuncia la sostituzione

Interrogazione parlamentare su liceo Einaudi di Siracusa che chiede un contributo obbligatorio alle famiglie.

A presentarla è la deputata nazionale Elisabetta Piccolotti, dell’Alleanza Verdi e Sinistra.

“La dirigente scolastica del liceo Luigi Einaudi – riferisce la parlamentare – chiede alle famiglie, dopo una decisione
del consiglio d’istituto, un contributo obbligatorio per finanziare alcune attività come l’accesso al registro elettronico e l’acquisto di attrezzatura sportiva.

Ricordo – aggiunge – che alle scuole del nostro Paese è consentito richiedere contributi alle famiglie per finanziare l’attività didattica ma questo contributo non può essere obbligatorio.

Ecco perché questa richiesta deve essere ritirata. Siamo certi – conclude – che l’Ufficio Scolastico Regionale si attiverà immediatamente”.

Pronta la spiegazionne della dirigente scolastica, Teresella Celesti che – interpellatata telefonicamente – chiarisce la vicenda.

“Partendo dal fatto che tutte le scuole chiedono un contributo – dice – credo che ad aver scatenato il caso sia stata la parola ‘obbligatorio’ che intendiamo come ‘eticamente doveroso’ e che comunque in pochi versano.

Bisogna anche aggiungere – prosegue la dirigente – che questo contributo,pari a 50 euro, serve ad implemetare le attività didattiche dedicate agli studenti, comprende la quota per l’assicurazione e la fornitura di una maglietta con il logo della scuola da utilizzare quando i nostri ragazzi partecipano alle varie competizioni.

Mi pare eccessivo ricorrere ad una interrogazione parlamentare da parte di una deputata pugliese che peraltro forse non conosce lo stato di dissesto della ex Provincia di Siracusa- aggiunge – ci si poteva rivolgere al Consiglio d’Istituto.

In ogni caso – conclude – provvederemo a sostituire il termine ‘obbligatorio’ che ha scatenato la polemica e non ci saranno limitazioni per nessuno”.

 

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