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Emergenza caldo nel polo petrolchimico, Faranda: “Troppe aziende non rispettano le norme”

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Sollecitata la firma del protocollo di sicurezza

“L’emergenza caldo nel polo petrolchimico mette a rischio l’incolumità di tanti lavoratori.

A dichiararlo è Marco Faranda, segretario generale della Fismic-Confsal Siracusa, che richiama le imprese del polo petrolchimico al rispetto delle norme e in particolare del Testo unico 81/2008.

“La legge è chiara – sostiene Faranda – tra gli obblighi del datore di lavoro c’è anche la valutazione di tutti i rischi per la sicurezza compresi quelli riguardanti il rischio di danni da calore.

L’azienda ha l’obbligo di redigere un documento nel quale vengono elencate le azioni da mettere in campo per
affrontare ondate di calore eccezionali come quelle che stiamo affrontando in questi giorni.

Ma in quante realmente lo fanno? Solo una piccola parte opera in maniera seria, rispettando quanto previsto dalla legge; nella stragrande maggioranza dei casi, registriamo invece l’assenza di piani per affrontare l’ondata di calore.

Il ricorso alla cassa integrazione è utile ma non è l’unica risposta possibile a questa situazione”.

Faranda avanza una serie di richieste per migliorare le condizioni di lavoro nella zona industriale. “Prima di tutto va chiarito che le aziende devono monitorare costantemente le temperature nelle immediate vicinanze delle zone in cui sono impegnati direttamente gli operai.

Poi è indispensabile prevedere punti di ristoro, integratori di sali minerali e pause durante l’orario di lavoro”.

Proposta poi la variazione degli orari di turnazione diversi, sfruttando le ore serali, per consentire agli operai di lavorare in condizioni più adeguate, senza metterne a repentaglio la salute”.

Per il segretario generale della Fismic-Confsal, infine, è indispensabile siglare un protocollo di sicurezza: “E’
indispensabile – cobnclude – e Confindustria, così come Federmeccanica, non possono continuare a
procrastinare un confronto che è vitale prima di tutto per i diritti e la salute dei lavoratori”.

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