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Demolizione copertura Talete, Il Comitato Levante Libero “pizzica” Gradenigo: “Meglio tardi che mai”

Demolizione copertura Talete, Il Comitato Levante Libero "pizzica" Gradenigo: "Meglio tardi che mai"

Implatini comunque ritiene che “ripartire dal concorso di idee del 2012, come suggerisce Gradenigo, sia forse un grosso passo indietro”

L’idea lanciata da Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà e Condivisione, di realizzare un grande parco dal Talete a piazza delle Poste, demolendo la copertura del parcheggio, sollecita la reazione del Comitato “Levante Libero” che da anni si batte per la demozione dell’ecomostro.

“Si è dovuto attendere molto – dichiara il presidente Giuseppe Implatini – per una presa di posizione pubblica, che francamente ci aspettavamo già da molto tempo, (forse ovvia visto il tema), in merito all’opportunità di demolire l’orribile e inutile copertura del parcheggio Talete e ripensare l’intera area, anche da parte anche del movimento
cittadino di ispirazione ambientalista presieduto oggi da Gradenigo.

Meglio tardi che mai recita un detto popolare,  ma letti i dettagli delle dichiarazioni – aggiunge – con qualche ragionevole dubbio da sciogliere.quello che egli immagina e dichiara oggi forse si sarebbe potuto iniziare a costruire insieme a questo comitato proprio quando L&C costituiva una parte importante della giunta Italia o quantomeno un attimo dopo la stessa fuoriuscita dal governo cittadino avvenuta a dicembre del 2021.

“Adesso L&C – prosegue Implatini – propone di ripartire dal concorso di idee del 2012, ma, com’è logico, sono cambiate molte cose che allora non venivano neanche prese in considerazione, oltre ad esser palese che è molto più complicato cambiare ed “adeguare” un progetto datato, che non invece intervenire ex novo, con la sensibilità e la cultura contemporanea.

Un tavolo tecnico con l’Università di Architettura sede di Siracusa, e con la partecipazione di tutte le forze culturali – afferma iln presidente del Comitato – forse è la migliore garanzia sui tempi e qualità di una proposta adeguata di
fattibilità tecnico-economica capace di soddisfare i requisiti richiesti per l’ammissibilità ai finanziamenti del Pnrr”.

Implatini, infine non perde l’occasione per ricordare il contenzioso in atto con la Regione che vede il Comune di Siracusa condannato in primo grado a restituire oltre dieci milioni di euro del finanziamento erogato per realizzare una via di fuga e usato invece per costruire il parcheggio.

“A questo proposito – conclude – non si può non ricordare con profondo rammarico la grande occasione offerta dall’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone per approdare ad un accordo bonario, un’apertura però non raccolta dall’amministrazione comunale Italia che inspiegabilmente ha preferito invece puntare su un semplice rinvio dell’udienza di appello e su un contestatissimo restyling dell’ecomostro”.

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