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Coppa Italia, l’Ortigia dilaga contro la Nuoto Catania

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La gara è finita 18-6 per i biancoverdi

L’Ortigia inaugura, con una netta e convincente vittoria contro la Nuoto Catania, l’edizione 2023/2024 della Coppa Italia.

Dopo la partenza un po’ bloccata e il normale tempo di adattamento alla vasca della “Scuderi” e ai tentativi di pressione dei padroni di casa, Napolitano e compagni si sciolgono e imprimono il proprio ritmo al match.

La resistenza degli etnei dura solo 4 minuti: dopo la rete di Russo, che pareggia momentaneamente il vantaggio siracusano di Condemi, l’Ortigia reagisce con un poker, siglato da La Rosa, Carnesecchi (gran mancino dopo un’azione in ripartenza), ancora Condemi e Inaba.

Il secondo tempo, invece, è più equilibrato ma, al suono della sirena, il divario rimane immutato, con la squadra di Piccardo sempre sul +4 (7-3).

Nelle ultime due frazioni l’Ortigia dilaga, trascinata da uno scatenato Inaba, autore di 5 gol personali.

Il punteggio finale è di 18-6 per i biancoverdi, che stanno crescendo partita dopo partita, trovando condizione e facendo rivedere quella aggressività difensiva e quella velocità di gioco che sono il marchio di fabbrica del gruppo di Piccardo.

Da segnalare anche l’esordio di Enrico Tringali Capuano, altro giovane del vivaio biancoverde lanciato in prima squadra dal tecnico dell’Ortigia.

Questa mattina si torna in acqua, alle 11.30, per l’altro derby contro il Telimar Palermo, quindi nel pomeriggio, alle 16.00, con la Rari Nantes Salerno.

Tutti i match saranno trasmessi in diretta streaming sulla pagina Facebook della Nuoto Catania.

Nel dopo partita, Filippo Ferrero, uno dei protagonisti in acqua oggi, sottolinea la crescita della squadra rispetto alle
precedenti uscite: “In questo periodo abbiamo bisogno di giocare tanto per trovare i nostri meccanismi.

Oggi forse non siamo andati bene all’inizio, ma lo sapevamo, perché loro sono sempre molto agguerriti quando giocano in questa piscina, soprattutto nelle prime fasi, e quindi è necessario trascorrere un primo periodo di adattamento, in modo da assorbire il colpo del loro pressing.

Poi però ci siamo sciolti, abbiamo iniziato a giocare e a macinare gioco. A quel punto il divario è diventato evidente, ma anche perché loro sono un po’ meno pronti fisicamente.

In ogni caso, abbiamo mostrato segni di miglioramento sotto molti aspetti. Forse sull’uomo in più c’è ancora qualcosa da sistemare, ma siamo all’inizio, ed è normale”.

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