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Zona industriale, Filctem, Femca e Uiltec: “Tante dismissioni e pochi investimenti nell’ultimo decennio”

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Chiedono il confronto con Confindustria e le aziende sull!assetto futuro e sui temi della sicurezza e degli appalti, e dell’occupazione

“E’ arrivato il momento di chiamare al confronto Confindustria e le aziende della zona industriale per un focus sull!assetto futuro e sui temi della sicurezza e degli appalti, e dell’occupazione”.

A chiederlo sono i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Amato, Tripoli e Bottaro.

“In merito ad Isab ed alla luce del passaggio alla Goi Energy – viene specificato – si recrimina il mancato coinvolgimento da parte del Governo sui dettagli della vendita.

A tal fine – riferiscono – è stato chiesto un incontro ufficiale all!amministratore delegato, ritenendo utile tornare al Mimit per affrontare integralmente la questione.

Stessa sorte – proseguono – per la Versalis in cui tutti i piani di investimento che l!azienda ha presentato negli ultimi anni, sono rimasti lettera morta.

La situazione appare un po’ più difficile per la Sasol – aggiungono – in cui la fermata di quasi tutti gli impianti, della durata di due mesi, preoccupa particolarmente sindacati e lavoratori.

Anche per Sonatrach, dopo cinque anni dal passaggio societario, è giunto il momento di conoscere i piani della raffineria rispetto alle sfide della transizione energetica, così come per Air Liquide in cui negli ultimi anni si
è assistito a riorganizzazioni e ridimensionamenti senza comprendere il punto di arrivo aziendale e l!integrazione con il sito produttivo.

Parimenti in Eni Rewind – sollecitano – i piani di sviluppo aziendali necessitano di una strategia occupazionale che preveda il giusto mix generazionale”.

L’incertezza più grande arriva dalla situzaione dell’Ias: “Per il depuratore consortile si attende che vengano affrontati i temi della governance all’interno di questo fondamentale asset che necessita di un piano di investimenti economicamente pesanti ma necessari sia per il mantenimento dell!impianto, ormai fatiscente, sia per tutelare l!ambiente nell!interesse del territorio.

Priolo Servizi – fanno notare – attende da anni la stabilizzazione di 15 lavoratori.

Un’attenzione particolare- concludono – merita il Settore idrico che sebbene al di fuori del contesto industriale, nell’ambito provinciale denota forti carenze strutturali”.

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