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Zona industriale e Pnrr, le puntualizzazioni del M5S

Zona industriale e Pnrr, le puntualizzazioni del M5S

I portavoce nazionali e regionali intervengono dopo le dichiarazioni della politica, specie del centrodestra

“Non crediamo ci sia qualcuno a Roma che voglia punire o demonizzare il settore della raffinazione in Italia e men che meno in Sicilia”.

Questo il pensiero su zona industriale e Pnrr dei portavoce nazionali e regionali del M5s di Siracusa, Paolo Ficara, Pino Pisani, Filippo Scerra, Maria Marzana, Stefano Zito, Giorgio Pasqua.

E’ nota e chiara a tutti – scrivono in una nota – la strategicità di un asset produttivo portante per il Paese. Positiva, in tal senso, la richiesta da parte della Regione siciliana dell’istituzione dell’area di crisi industriale complessa, richiesta però inviata al Mise solo prima di Natale, a seguito di ripetute sollecitazioni.

L’assessore  regionale Turano – proseguono – si è unito alle critiche, insieme ad altri politici locali, circa l’impiego dei fondi del Pnrr e la poca liquidità concessa alla raffinazione. Sorvolando sul fatto che la Regione Siciliana nel suo primo programma di interventi da sostenere con il Pnrr ha totalmente ignorato il polo petrolchimico aretuseo, c’è da spendere una considerazione determinante.

Per chi non lo sapesse, il Pnrr nasce in Europa per sostenere la ripresa e lo sviluppo, puntando in maniera decisa sull’innovazione, le nuove tecnologie, la riduzione delle emissioni e la transizione energetica.

Dobbiamo sfruttare questa grande opportunità e dobbiamo creare le condizioni perché il polo siracusano sia protagonista di questo passaggio così strategico.

In quest’ottica – aggiungono – avevamo avviato, nel febbraio dell’anno scorso, un confronto con le principali aziende del petrolchimico, per stimolare la presentazione di progetti  in grado di assicurare una prospettiva di sviluppo a medio e lungo termine.

Ma non esiste solo il Pnrr come fonte di finanziamento, per cui è giusto preoccuparsi ma è altrettanto corretto rimboccarsi le maniche per fare ognuno il proprio compito, anche con le risorse ordinarie, dalla Regione così come al Governo centrale.

Torneremo con i colleghi parlamentari – concludono – ad incontrare Confindustria ed i rappresentanti dei grandi gruppi del petrolchimico siracusano, nella speranza, per esempio, di far partire il prima possibile quel tavolo di confronto tra Ministeri competenti e industrie per l’utilizzo di parte delle accise per investimenti in chiave di riconversione e sostenibilità”.

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