In provincia di Siracusa gli interventi più significativi hanno riguardato il capoluogo, Floridia e Noto
I Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Palermo e della Sezione di Siracusa presentano il consuntivo dell’attività operativa del 2024.
Nell’anno scorso il contrasto al traffico illecito di beni archeologici ha permesso di recuperare 124 reperti archeologici con un aumento delle denunce di furti di beni culturali (18), rispetto all’anno precedente (13),
L’attività di prevenzione ha certificato 496 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura, quali musei, archivi e biblioteche, e delle aree archeologiche e/o tutelate da vincoli paesaggistici. Le verifiche hanno anche
riguardato gli esercizi commerciali di settore.
Altrettanto incisiva è stata l’azione di contrasto sviluppata mediante le indagini di polizia giudiziaria, d’iniziativa o su delega dell’Autorità Giudiziaria, finalizzate al recupero dei beni culturali trafugati e all’individuazione dei sodalizi criminali
Nel 2024, sono state denunciate 65 persone per diversi reati (prevalentemente nei confronti del paesaggio, danneggiamento, furto, ricettazione, contraffazione di opere d’arte), sequestrando beni culturali per un valore di oltre
ottocento mila euro.
I beni sono stati poi riconsegnati agli Enti regionali di tutela e chiese per garantirne la fruizione.
Queste le operazioni più significative nel territorio siracusano:
A Siracusa sequestrati 5 volumi, databili tra il XVIII ed il XIX sec., un reliquiario in argento, un turibolo in argento ed una coppia di mazze cerimoniali in legno a seguito degli sviluppi investigativi inerenti alla ricezione del furto consumato ai danni della biblioteca “Arcivescovile Alagoniana”.
Sempre a Siracusa il dipinto raffigurante “Santa Lucia”, olio su tela, epoca XVIII sec., è stato recuperato a seguito di controlli di siti web dedicati all’E-Commerce e le verifiche all’interno della “Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, le quali confermavano che la preziosa opera era oggetto di furto consumato, il 17.02.1991, ai danni della chiesa di Santa Maria Scala del Paradiso di Noto.
A Floridia i reparti TPC siciliani hanno sequestrato, in collaborazione con la Soprintendenza di Siracusa, una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione del sistema idrico di captazione e di distribuzione delle acque di origine araba, tipo “Qanat”, a doppio spiovente di epoca IX sec. d.C., a causa lavori eseguiti in difformità alle autorizzazioni concesse dallo stesso Ente di tutela;
A Siracusa è stata sequestrata, in collaborazione con la Soprintendenza una estesa area oggetto di danneggiamento irreversibile di una porzione dei resti delle mura “Dionegiane”, epoca V – IV sec. a. C., a seguito dell’esecuzione di lavori edili abusivi.
A Noto a seguito di indagini finalizzate al contrasto di reati in danno del patrimonio archeologico paesaggistico/naturalistico, sono state sequestrate tre areedistinte, rispettivamente di mq. 53.000, 14.000 e 18.000, in cui era stata realizzata un’abusiva area di sosta a pagamento per autovetture;
Sempre a Noto: un reliquiario di “Sant’Alessio Martire”, in argento su legno e vetro, epoca 1700, ed una mitra vescovile, in seta e argento, con raffigurazioni floreale, epoca 1800, sono stati recuperati, a seguito delle verifiche all’interno della “Banca Dati dei Beni Culturali illecitamente sottratti”, poiché oggetto di furto avvenuto, nel 2023,
all’interno della chiesa di Sant’Antonio Abate di Noto.
© E' VIETATA LA RIPRODUZIONE - TUTTI I DIRITTI RISERVATI