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Tutela del Teatro greco e spettacoli pop, lettera aperta di Baio e Blancato a Giuseppe Voza

teatro greco

Dopo la nomina di Voza del cda dell’Inda

Tutela del Teatro Greco di Siracusa e spettacoli di musica pop se n’è discusso tanto quest’anno, ma la questione non appare affatto risolta con posizioni contrapposte.

Salvo Baio e Mario Blancato scrivono una lettera aperta a Giuseppe Voza che a giugno scorso è entrato a far parte del cda dell’Inda.

“Gentile dottor Voza, desideriamo anzitutto complimentarci per la sua nomina a componente del consiglio di amministrazione della Fondazione Inda, in rappresentanza della Regione Siciliana. Ci auguriamo che l’Inda si avvalga delle sue competenze come soprintendente emerito ai beni culturali, oltre che come autorevole studioso, con particolare riguardo all’esigenza di tutela del Teatro Greco, luogo, denso di magia, di rappresentazione del dramma antico

Come lei ricorderà, nei mesi scorsi è divampata una rovente polemica pubblica a seguito dell’autorizzazione a svolgere al Teatro Greco spettacoli pop.

Le ragioni della polemica, ispirata dalla preoccupazione che un uso scriteriato del teatro potesse danneggiarlo, sono state condivise da Mariella Muti, già soprintendente ai beni culturali, la quale non ha esitato a dire che ” il Teatro Greco è a rischio e deve essere restaurato”, dall’archeologo Fabio Caruso che ha evidenziato il pericolo di un “impatto aggressivo degli spettacoli sullo stato di salute del teatro” e soprattutto dall’ autorevolissimo petrografo Lorenzo Lazzarini, già docente all’Università di Venezia, uno dei maggiori esperti di pietra antica, nonchè componente della task force che si occupa della manutenzione dell’Acroopoli.

Lazzarini, senza giri di parola, ha affermato che “è a rischio l’integrità del Teatro Greco e che occorre fare senza indugi un restauro straordinario e successivamente periodiche manutenzioni ordinarie”.

Peraltro il professore Lazzarini dieci anni fa ha fatto avere all’Inda un documento scientifico che contiene alcune indicazioni sulle cose da fare.

In questo quadro, hanno suscitato non poche perplessità le dichiarazioni rilasciate lo scorso 5 maggio dal sindaco Italia, che è anche presidente dell’Inda, a La Sicilia. “Va certamente data la priorità alla conservazione del teatro che deve essere tutelato -secondo Italia- da ogni possibile rischio di danneggiamento.

Ma deve essere chiaro -ha proseguito- che questo vale per tutti e per tutte le manifestazioni che vi si svolgono”.

Ci asteniamo dal commentare in questa occasione tali dichiarazioni e le rimettiamo alla sua valutazione.

C’è un’altra affermazione del presidente dell’Inda che merita di essere ricordata: “Università e alcune aziende di primo piano -ha detto testualmente- hanno presentato prototipi di copertura dell’impianto scenico della cavea.”

Italia non ha specificato quale sia l’ università interessata e quali siano le aziende impegnate in questo progetto.

Non è dato neanche sapere se ad esso abbiano preso parte la soprintendenza ai Beni culturali e la direzione del Parco archeologico, che sono le due istituzioni competenti.

Stando comunque alle parole del sindaco, il problema dell’impianto scenico della cavea e della messa in sicurezza del teatro dovrebbe essere risolto in tempi brevi.

Poichè siamo interessati a conoscere la sua autorevole opinione sul progetto, ci domandiamo se il sindaco gliene ha accennato, se l’ha messo a parte dei vari prototipi di copertura dell’impianto scenico, se ha richiesto un suo parere.

La sortita del primo cittadino di Siracusa non è stata, a nostro avviso, convincente sia per la vaghezza della notizia e sia per il momento in cui è stata data, nel vivo della polemica sull’utilizzo del Teatro Greco per concerti musicali.

Detto questo, saremmo felicissimi di essere smentiti dai fatti e pronti a cospargerci il capo di cenere.

Gentile dottor Voza, riponiamo nella sua nomina all’Inda la speranza che, di fronte alla sua autorevolezza e competenza nel campo dei beni culturali, difficilmente saranno rilasciate a Siracusa e a Palermo autorizzazioni per un uso improprio del Teatro Greco.

Secondo la Carta di Siracusa, che lei conosce meglio di chiunque altro, “il pubblico naturale del Teatro Greco sono i visitatori e gli studiosi”.

A tale proposito vogliamo ricordare che il presidente delle guide turistiche, Carlo Castello, ha dichiarato che per sei mesi l’anno i visitatori non possono ammirare il teatro Greco nella sua integrità perchè i gradoni sono coperti dal legno, perciò protestano e addirittura vogliono restituito il prezzo del biglietto. Con i concerti di quest’estate, per quanti mesi il teatro è stato “invisibile”?

Teatro Greco e rappresentazione delle tragedie di Eschilo, Euripide e Sofocle sono un binomio inscindibile da oltre un secolo: se vogliamo perpetuarlo nel tempo, dobbiamo essere consapevoli della necessità di effettuare senza ulteriori indugi gli interventi di restauro”.

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