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assemblea pubblica di Confindustria

Transizione energetica e Polo industriale siracusano: percorso ineludibile ma tenendo d’occhio la sicurezza energetica e la sostenibilità sociale VIDEO

Dal presidente Bivona la richiesta di istituzione di un Tavolo permanente di confronto tra le imprese, la Regione e il Governo nazionale

“Sicurezza energetica e transizione energetica nel Polo industriale” è stato il tema dell’assemblea pubblica di Confindustria Siracusa, la prima dopo 3 anni, a causa del covid.

Il tema è di quelli caldi visto che con il Green Deal ed il Next Generation EU, l’Europa dice di volere puntare
sull’ambiente come motore dello sviluppo, spingendo sulla decarbonizzazione.

Presente il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso a cui le imprese chiedono di valutare le opzioni percorribili per raggiungere gli obiettivi con attenzione per l’impatto che può produrre sul territorio.

A presentare lo stato economico della provincia di Siracusa ci ha pensato il presidente di Confindustria, Diego Bivona: “Ha rafforzato il proprio peso nell’economia regionale, ha chiuso il 2022 con un aumento dell’export del 76% rispetto al 2021 e oggi rappresenta ben il 69% dell’export siciliano.

Purtroppo i dati occupazionali – ha aggiunto – non sono altrettanto incoraggianti, anche perché risentono della recessione demografica e della continua emigrazione delle persone in età da lavoro.

Il polo industriale, grazie alla dichiarazione di sito di interesse strategico nazionale – ha evidenziato Bivona – ha compiuto oggi solo il primo passo, anche se fondamentale, di un percorso irto di ostacoli, con cui dovremo confrontarci nel prossimo futuro per affrontare la grande sfida della transizione ecologica.

Un percorso nel quale la crescita sarà possibile – ha tenuto a specificare – se ha come fulcro il valore della sostenibilità, intesa nelle sue tre dimensioni: economica, sociale ed ambientale”.

Il rischio di un devastante costo sociale della transizione energetica è dietro l’angolo. Per scongiurarlo Bivona ha chiesto “l’istituzione di un Tavolo permanente di confronto continuo e trasparente tra le imprese, la Regione che
deve rendere traguardabili i tempi di realizzazione degli investimenti necessari ed il Governo nazionale che deve intervenire nei confronti dell’Unione Europea, per fronteggiare quei limiti che non incoraggiano la transizione, ed individuare fonti di finanziamento incentivanti che aiutino il settore della raffinazione, che più di ogni
altro ha la necessità di convertire i propri cicli produttivi”.

Il vice presidente di Confindustria Alberto Marenghi ha sostenuto la necessità che si salvaguardi il grande patrimonio industriale, occupazionale e sociale del polo industriale siracusano.

“Il distretto di Siracusa – ha detto – è un nodo cruciale per il Paese perché al centro della catena di fornitura energetica nazionale, per il know–how tecnologico e l’enorme valore del capitale umano, ma anche per il posizionamento strategico al centro del Mediterraneo.

Da sempre sosteniamo che su questa partita serve una visione comune ed un’assunzione di responsabilità congiunta di governo nazionale, di governo regionale, forze produttive e parti sociali in cui ciascuno svolga la sua parte. Siracusa può fare dell’Italia un hub energetico, strategico per l’Europa e tutto l’Occidente e svolgere un ruolo chiave nella transizione energetica del Paese”.

 Il Ministro Adolfo Urso  ha confermato l’impegno dello Stato sul tema strategico dell’economia siracusana, fortemente legata al polo industriale.

“Vogliamo fare della Sicilia la Silicon Valley europea, capace di competere a livello globale nella sfida della doppia transizione, ecologica e digitale, a partire dal grande tema degli approvvigionamenti energetici. Insieme si può.

“Al prossimo consiglio dei ministri presenterò una legge quadro sul Made in Italy nella quale affronteremo i nodi del nostro sistema produttivo anche attraverso la creazione di un fondo sovrano che investe sulle filiere del made in Italy con normative che ci consentono di affrontare la sostenibilità delle imprese”.

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