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Schermaglie a distanza tra i presidenti di Trapani e Siracusa. Antonini: “Ci sarò e vinceremo”, Ricci: “La rivalità non deve sconfinare nell’astio”

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Tutto è partito dall’invito lanciato via social dai tifosi azzurri per la gara in programma al De Simone il 26 novembre

Mancano circa 40 giorni al match clou del campionato di calcio di Serie D e cominciano le schermaglie a distanza tra Siracusa e Trapani.

Entrambe le formazioni stano viaggiando con un ruolino di marcia ottimo e guardano dall’alto le avversarie.

I tifosi sognano e aspettano il 26 novembre per il primo confronto tra le due formazioni in programma al “Nicola De Simone” che, è lecito immaginare, sarà stracolmo.

E proprio dopo la vittoria larga degli azzurri contro il San Luca, dai tifosi azzurri è partita via social la sfida sportiva al presidente del Trapani, Valerio Antonini” a venire a Siracusa il 26 novembre perché “Nessuno teme il Trapani. Vi aspettiamo”.

Pressoché immediata la risposta di Antonini che in un videomessaggio con il sorriso sulle labbra e dito puntato verso la telecamera ha accettato l’invito, aggiungendo”Amici di Siracusa, accettiamo la vostra sfida. Sarà presente il 26 novembre per veder vincere la mia squadra da voi. Spero sia un invoito con toni piacevoli. Io ci saro, il Trapani vincerà”.

La replica del presidente del Siracusa, Alessandro Ricci non si è fatta attendere: “Sarà un piacere averlo ospite a Siracusa e proprio con lui vorrei inaugurare la Cena dei presidenti, per trascorrere qualche ora insieme, prima della partita, con le famiglie e per dimostrare che la rivalità sportiva non deve mai coincidere con l’astio.

Sono convinto che proprio con il contributo di Antonini potremo provare a dare una nuova storia alle due tifoserie.

Sono certo che il presidente del Trapani, da uomo di sport, ritenga che prima e dopo la partita sia giusto darsi la mano e complimentarsi con il vincitore.

Per questo attendiamo di averlo ospite per vivere una bella giornata di sport e anche noi accettiamo la sfida sportiva tra le due squadre che stanno portando in alto il nome della Sicilia, che pur non essendo siciliani, amiamo”.

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