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Santino Romano si dimette da segretario del Partito Democratico di Siracusa

giunta

Si aprirà una stagione congressuale. “Reputo corretto – dichiara – che a guidare il partito in città sia la compagine eletta”

“Dopo una lunga analisi e riflessione alla luce del mio personale risultato elettorale e della imminente trattativa per il ballottaggio che si sta accendendo nelle ultime ore ho deciso di rassegnare le mie dimissioni da segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico”.

A dirlo è Santino Romano che in una nota ripercorre l’ultimo periodo di impegno in vista delle elezioni amministrative: “La candidatura di Renata Giunta – scrive – è stato un sogno che partito in sordina ha fatto sperare la cittadinanza che per la prima volta una donna potesse indossare la fascia tricolore e il risultato è stato veramente oltre le aspettative.

L’altro miracolo – aggiunge – è stato quello di riuscire a riunire attorno allo stesso tavolo tutto il fronte democratico e progressista.

Fino al giorno prima dello spoglio eravamo tutti convinti che con il 20% delle preferenze saremmo arrivati al ballottaggio – aggiunge – la soglia è stata raggiunta ma non è stata abbastanza e ci ha visti arrivare terzi.

Il risultato ottenuto dalla lista del Pd – analizza Romano –  è stato ottimo e il partito ha superato abbondantemente lo sbarramento ed è entrato in consiglio comunale”.

Tutto questo però non è bastato per far restare Santino Romano al suo posto e, dopo aver ringraziato quanti si sono spesi senza risparmiarsi per questa tornata elettorale, a partire dal senatore Nicita “che – scrive Romano – ha dato una guida di un partito acefalo di una segreteria provinciale e spaccato in spinte autonomiste di corrente, ha saputo tenere il pugno anche nelle situazioni più difficili sia all’interno del partito che della coalizione”, quaesta mattina ha comunicato ufficialmente le sue dimissioni

“Si aprirà una stagione congressuale – conclude -a cui parteciperò come tesserato e dirigente mi metto a totale disposizione per il passaggio di consegne, ma reputo corretto che a guidare il partito in città sia la compagine eletta”.

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