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Rimpasto nella giunta Italia: le reazioni della politica

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Gli interventi del gruppo consiliare del Pd, di Sinistra Italiana e di Lealtà e Condivisione

Di tenore diverso le reazioni al primo rimpasto nella giunta Italia, che ieri ha segnato l’ingresso nella squadra di governo del Mpa.

Il Pd pone l’accento, in prospettiva di altri cambiamenti, la questione della parità di genere: “A nostro avviso, non è un problema da superare – scrive in una nota il gruppo consiliare – un obbligo a cui sopperire ma uno stimolo da sfruttare, una traccia da seguire per garantire a tutte e tutti le stesse possibilità.

In una politica impregnata di logiche e modalità maschiliste, la presenza di una sola donna in giunta (rispettando solo la legge regionale e non quella nazionale) ci chiarisce che tanto ancora bisogna fare per la parità nelle Istituzioni e per un nuovo modo di fare politica.

D’altronde – proseguono i 3 consiglieri – il rimpasto di oggi risponde perfettamente alle logiche di spartizione di potere ed è quanto di più distante dalla condivisione di un progetto politico e da un’idea di città definita.

Questo – concludono – sarà solo il primo rimpasto ma il gruppo consiliare del Partito Democratico rimarrà all’opposizione”.

Interviene anche la Federazione di Siracusa di Sinistra Italiana: “L’Amministrazione di Siracusa – l’esordio di una nota -passa al centro destra.

Il sindaco Italia ha nominato due nuovi assessori comunali su indicazione del Movimento per l’autonomia, conseguentemente l’Amministrazione comunale di Siracusa assume, anche formalmente, la connotazione politica di compagine di centro destra.

Un fatto politico -prosegue – che sancisce il definitivo passaggio di Azione nel campo opposto al nostro.

E siccome è avvenuto a Siracusa che è il capoluogo di provincia – conclude – non possiamo non tenerne conto nella ridefinizione delle alleanze e del perimetro del campo progressista a livello provinciale e nella costruzione di un’alternativa credibile al centro-destra e al destra-centro a livello regionale”.

“A Siracusa assistiamo inermi alla normalizzazione del più grande esempio di incoerenza politico/amministrativa con un miscuglio multicolore da prima Repubblica nel quale per assurdo e a riprova di ciò le due uniche opposizioni sono oggi rappresentate all’unisono dal PD Siracusano e da Fratelli D’Italia”.

A pensarla così è Carlo Gradenigo, presidente di Lealtà e Condivisione.

“Un’esperienza iniziata nel 2018 – ricorda Gradenigo – con un’ampia rappresentanza politica e arrivata oggi (secondo mandato) con una compagine di assessori e delegati operanti a puro titolo personale (ad esclusione di Granata e Bandiera che rappresentano una storia e due movimenti politici, di centro destra), con un capovolgimento della politica non più incentrata sulla condivisione di programmi, idee, visioni tra differenti gruppi e movimenti ma finalizzata alla scientifica costruzione del consenso, con ruoli e incarichi assegnati personalmente a chiunque sia disposto a giurare fedeltà, portando in dote il proprio bacino elettorale per il mantenimento del potere politico ad ogni costo.

Che poi il sindaco in occasione dell’ingresso in giunta dell’Mpa dica che nella precedente amministrazione vi sia stato un solo rimpasto politico e che le dimissioni di Fabio Moschella, Rita Gentile, Maura Fontana e del sottoscritto (solo per citarne alcuni) siano state per ‘motivi personali’ – affonda il colpo Gradenigo – rappresenta il paradosso di quel grande racconto mistificatorio che ascoltiamo ogni giorno da anni, che banalizza e mortifica il travaglio e la consapevolezza posta dietro ognuna di queste singole scelte prese per “coerenza politica” di fronte ad un diktat e una deriva che oggi ha superato ogni peggiore previsione e che non sembra neanche alla fine del suo lungo e sfaccettato percorso involutivo”.

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