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Rimpasto in giunta, la bocciatura delle opposizioni

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Esprimono giudizi negativi sulle scelte e sul modo di operare

Il rimpasto della giunta comunale di Siracusa è cosa fatta e si registrano subito le reazioni delle forze di opposizione in consiglio comunale.

Fratelli d’Italia – scrivono i due consiglieri Cavallaro e Romano – come sempre, continuerà ad opporsi a scelte errate e a fornire i propri suggerimenti nell’ esclusivo interesse dei cittadini.

Ma non possiamo non contestare metodi e scelte, che hanno portato persino alla revoca dell’ Assessore Cavarra, su cui sarà chiamato a discutere il consiglio comunale.

Una scelta che vede l’ingresso in giunta di diversi consiglieri comunali che, inevitabilmente, non potranno sempre garantire presenza in aula e nelle commissioni, paralizzandone l’attività.

Come se in città non ci siano personalità competenti che possano dare un valido contributo al governo della città. Evidentemente la scelta è dettata dall’esigenza di compattare una maggioranza sempre più rissosa e scricchiolante.

Ci auguriamo un cambio di passo in tutti i settori – auspicano – visto che la città è sommersa dalla spazzatura, insicura e incontrollata, devastata dagli incendi, con una Ztl da anni inadeguata e in continua  fase sperimentale,  priva di capacità di esprimere una vera e degna accoglienza ai turisti e di offrire servizi almeno sufficienti anche agli stessi siracusani.

Più che un rimpasto – proseguono – avremmo gradito un ritorno al voto, per dare alla città un governo autorevole e soprattutto efficace verso la risoluzione di tutti gli atavici e innumerevoli problemi, che questa amministrazione inconcludente non è riuscita nemmeno a sfiorare.

Ci aspettavamo maggiore responsabilità politica da parte del Mpa, che, incurante di tutti gli appelli a rientrare nell’alveo del centrodestra e di porsi fuori dalla maggioranza – concludono Cavallaro e Romano – continua a sostenere questa Amministrazione e allo stesso tempo il governo regionale, continuando nella politica dei due forni che riteniamo inaccettabile”.

Arriva anche il giudizio tranchant del gruppo del Pd: “Un’operazione che anziché rafforzare l’azione amministrativa della città, conferma ancora una volta l’improvvisazione e la confusione politica che regnano a Palazzo Vermexio.

Il sindaco ha infatti deciso di trattenere per sé deleghe strategiche e fondamentali per lo sviluppo della città: Sport, Turismo, Beni culturali e Università.

Questi ambiti, che richiedono competenze, tempo e progettualità quotidiana, vengono invece accentrati nelle mani del primo cittadino già troppo nascosto e lontano dalla città, il cui unico ruolo sembra limitarsi sempre più spesso alla svendita della città, privatizzazioni e taglio di nastri.

Preoccupa inoltre la nomina a capo di gabinetto dell’ex assessore allo Sport: un passaggio che non può essere considerato neutro. Si configura piuttosto come un’operazione ambigua che lascia ipotizzare una regia occulta sullo sport, con il capo di gabinetto pronto a continuare a svolgere il ruolo di assessore aggiunto, ma non legittimato dal suo nuovoruolo.

Non meno grave è la composizione della nuova giunta, dove figura, di nuovo, una sola donna. Infine, la revoca dell’ex assessore Cavarra – che non si è dimesso ma è stato allontanato – rivela in modo evidente una frattura interna al gruppo “Grande Sicilia”, in particolare tra i consiglieri Ricupero e Porto”.

Giudizio negativo arriva anche dai Giovani Democratici: “Questo rimpasto dichiara Luca Santoro, segretario comunale – è una farsa, un gioco di potere che si consuma sulle spalle della città. ‘Cencellismo’ non può significare ‘deresponsabilizzazione’ sulle vere tematiche che preoccupano i cittadini e di cui chi è alla guida della Città dovrebbe occuparsi”.

“Nel 2025 – aggiunge la segretaria provinciale, Giulia Martorano – è intollerabile che una città come Siracusa venga amministrata da una Giunta quasi interamente maschile. La parità di genere non è un tema accessorio, non è una concessione né una formalità: è un diritto, un principio fondativo della democrazia. Il fatto che l’Amministrazione continui a ignorarlo con disinvoltura dimostra un’arretratezza culturale allarmante, che non possiamo più tollerare”.

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