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Presidio per dire “No” all’Autonomia differenziata” in piazza Archimede

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Cgil e e le associazioni che aderiscono alla Rete del No alle Autonomie Differenziate pronti ad essere parte attiva ad un’eventuale campagna referendaria per il sì all’abrogazione della legge Calderoli

“L’ attuazione della autonomia differenziata tracciato dalla legge proposta dal governo può portare conseguenze devastanti al nostro Paese”.

A pensarla così è la Cgil di Siracusa e le associazioni che aderiscono alla Rete del No alle Autonomie Differenziate, che questa mattina hanno dato vita ad un presidio in piazza Archimede.

Hanno partecipato anche forze politiche cittadine ed esponenti della deputazione nazionale e regionale.

“La Cgil di Siracusa e la Rete delle associazioni del NO alle Autonomie Differenziate – si legge in una nota poi consegnata alprefetto Moscarella – scendono in campo per opporsi alla legge Calderoli, già approvata da un ramo del Parlamento, destinata ad aggravare gli squilibri territoriali e deleteria per la stessa sopravvivenza della coesione nazionale.

Un percorso incongruo e insostenibile – continua il docuumento – che renderà problematica la gestione delle finanze pubbliche e che, oltretutto, porta alla violazione di svariati articoli della costituzione calpestando i principi elementari della convivenza civile nel Paese e abolendo di fatto la solidarietà come principio portante dell’intero impianto costituzionale-

Questa riforma – prosegue la nota – serve unicamente al partito della Lega per ottenere strumentali vantaggi elettorali, ma che non solo danneggia il Sud, ma che non fa neanche gli interessi del Nord poiché, come rilevato dalla Banca d’Italia”.

Da qui l’annuncio della Cgil e della Rete di voler prendere  parte attiva ad un’eventuale campagna referendaria per il sì all’abrogazione della legge Calderoli: “Bisogna stanare quanti fanno finta di non capire la gravità della posta in gioco e  scongiurare l’innesco di un processo di disgregazione sociale, in un momento di gravi e irrisolte difficoltà internazionali, che dovrebbero vedere al contrario l’intera Italia unita e solidale, come sancito dalla Carta Costituzionale”.

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