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Presidenza Adsp, Assoporto indica gli obiettivi al futuro manager

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La presidente Marina Noé non perde l’occasione per auspicare un maggior coinvolgimento degli operatori portuali

La nomina del presidente dell’ Adsp del mare di Sicilia orientale è una nomina politica  che esula dall’intervento degli operatori economici e che è risultata poco trasparente e litigiosa, perdendo l’opportunità di dare un segnale di buon governo”.

Lo dice Marina Noè, presidente di Assoporto Augusta  che interviene sulla vicenda  della scelta del manager dell’Adsp  di Augusta e Catania.

L’esponente di Assoporto non perde l’occasione per indicare gli obiettivi a cui il manager, che siederà al vertice dell’Adsp di Augusta, dovrà puntare:

  • mantenere il ruolo di porto core per la rete Ten-T;
  • attivare ogni utile azione al fine di rendere efficaci le Zes;
  • progettare ed eseguire tutte le opere necessarie a fare del porto di Augusta, ultimo porto a sud dell’Italia, l’hub per le merci che partono e arrivano dal sud del mondo
  • utilizzare massicciamente i fondi del Pnrr;
  • passare dalle parole ai fatti per diverse opere già previste nei piani triennali da almeno dieci anni;
  • riprendere il progetto della banchina per i giganti del mare da edificare sulla diga foranea;
  • organizzare i propri uffici in modo che il lavoro non sia accentrato su tre persone, valorizzando il personale già presente da una parte e rifacendo partire i concorsi per le assunzioni dall’altra;
  • pensare come una impresa e non come una stazione appaltante;
  • trattare i grandi e piccoli progetti con la stessa attenzione;
  • fare opere straordinarie senza far mancare quelle ordinarie di gestione e manutenzione;
  • coinvolgere gli stakeholder locali e i possibili investitori italiani ed esteri per investire sul territorio;
  • redigere con la massima attenzione e senza prevaricazioni il piano regolatore del porto;
  • promuovere investimenti significativi nelle energie rinnovabili e per la transizione ecologica come il Gnl con depositi di medie dimensioni, l’idrogeno, fotovoltaico, creando una comunità economica di produttori anche in grado di ristorare gli abitanti della città in termini di minori costi energetici.

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