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Porto Grande di Siracusa e l’ingresso nell’Autorità di Sistema Portuale: le sollecitazioni del Pd

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Lo scopo è quello di ottenere i finanziamenti necessari per realizzare opere attese come il dragaggio dei fondali, ’elettrificazione di tutte le banchine, la costruzione di una moderna stazione marittima

L’incidente della Msc Sinfonia nel porto Grande di Siracusa riporta a galla la questione del suo ingresso nell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale.

A sollevarlo, anche ieri in consiglio comunale è stato Massimo Milazzo con il gruppo consiliare del Partito Democratico di concerto con il segretario cittadino Santino Romano.

“La nave – dice Milazzo – avrebbe dovuto essere ormeggiata alla banchina numero 3, quella congeniale all’accosto delle navi da crociera di grandi dimensioni e che però è da numerosi anni inagibile a causa dei fondali che non presentano una profondità adeguata e che andrebbero dragati con un notevole impegno di spesa.

Impegno di spesa facilmente fronteggiabile – precisa – da parte dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale.

Il problema politico – prosegue – risiede nel fatto che oggi il gettito delle tasse di ancoraggio e delle tasse portuali pagate dalle navi che fanno scalo a Santa Panagia e nel porto Grande finisce nelle casse della Regione Siciliana (il 50% della tassa di ancoraggio) e nelle casse dello Stato (il 50% della tassa di  ancoraggio ed il 100% della tassa portuale).

Se Siracusa aderisse all’Autorità Portuale il gettito di queste tasse (superiore a 10 milioni di euro all’anno) rimarrebbe per intero alla medesima autorità con la possibilità di reinvestirlo in  infrastrutture portuali.

E con il gettito delle tasse di un solo anno Siracusa potrebbe vedere realizzate opere che aspetta da tempo come il dragaggio dei fondali avanti la banchina numero 2, l’elettrificazione di tutte le banchine, la costruzione di una moderna stazione marittima con un terminal accogliente e funzionale nel quale dare ospitalità ai passeggeri interessati alle operazioni di imbarco e sbarco”.

Oltre a ciò Milazzo segnala il rischio che il porto di Siracusa possa essere stretto nella tenaglia dell’Autorità che comprende già i porti di Augusta, di Catania e di Pozzallo che riceveranno – secondo quanto di recente dichiarato dalla stessa Autorità di Sistema Portuale – importanti investimenti al fine di potenziarli come scali crocieristici”.

Da qui l’invito rivolto al sindaco Italia ad esprimere la posizione dell’amministrazione comunale sul tema dell’adesione all’Autorità e a” gestire da protagonisti il processo di rilancio e sviluppo della portualità siracusana”.

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