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Polizia amministrativa

Parassiti, alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione, furto di acqua: 8 denunce e 2 attività chiuse

Parassiti, alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione, furto di acqua: 8 denunce e 2 attività chiuse

Nel mirino dei controlli pizzerie, ristoranti, take away e panifici

Parassiti, alimenti scaduti o in cattivo stato di conservazione, furto di acqua: sono alcune delle tante violazioni in materia di igiene e salubrità riscontrate in alcune attività di Siracusa tra pizzerie, ristoranti, take away e panifici.

Controlli amministrativi sono stati effettuati dalla Polizia di Stato e sono state contestate violazioni di carattere penale ed amministrativo.

Sono stati sequestrati alimenti scaduti,  segnalati all’Autorità Giudiziaria di 8 persone, titolari di altrettanti esercizi e chiusi 2 ristoranti.

In alcune attività  è stato accertato il furto di acqua, mediante allaccio abusivo alla rete idrica comunale, in taluni casi mediante presa diretta alla condotta idrica, in altri mediante la manomissione dei misuratori, con violazione dei sigilli precedentemente apposti dalla Siam.

Rilevate, in alcuni casi, carenze igienico – sanitarie: con la presenza di colonie di parassiti, alimenti in cattivo stato
di conservazione o scaduti, totale assenza di tracciabilità degli alimenti in vendita o utilizzati per la preparazione dei cibi.

In alcuni laboratori per la lavorazione degli alimenti, i locali sono risultati contaminati per la presenza di sporco pregresso, con superficie del pavimento sporco, incrostazioni e grasso nei fornelli e sugli elettrodomestici, derivanti da lavorazioni non recenti.

In due esercizi sono stati sequestrati tutti gli alimenti non corrispondenti alle condizioni di salubrità: circa 100 chilogrammi di prodotti ittici e caseari.

Per questa ragione i titolari di un notoristorante e di un frequentato “take away” sono stati anche denunciati per le violazioni delle norme sulla sicurezza e la conservazione degli alimenti.

In un noto locale di ristorazione è stato riscontrato che il titolare non faceva uso della fornitura idrica comunale per la preparazione degli alimenti, ma utilizzava per usi alimentari l’acqua prelevata da un pozzo artesiano che, dopo le analisi effettuate dal personale Asp, non sarebbe risultato conforme ai parametri biologici previsti dalla legge.

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