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Pandemia a Siracusa, i sindacati: “Situazione grave. L’Asp nicchia”

Pandemia a Siracusa, i sindacati: "Situazione grave. L'Asp nicchia"

Cgil, Uil, Cimo, Fials, Anaao si uniscono e chiedono alla Regione un immediato intervento

Cgil, Uil, Anaao, Cimo, Fials: sono i firmatari di un documento centrato sull’andamento della pandemia da Covid in provincia.

“L’inserimento di 8 Comuni in zona arancione non rappresenta la gravità della situazione legata anche alla carenza di informazione, di trasparenza che l’Azienda sanitaria provinciale non ha mai voluto colmare.

A tutt’oggi non è possibile conoscere ufficialmente quanti tamponi vengano eseguiti giornalmente, il numero dei decessi quotidiani e totali, i dati relativi al numero di ricoverati nei reparti Covid ordinari e in quelli di Terapia intensiva, o le percentuali di occupazione dei posti letto.

Le attività dismesse e le ricadute negative sulla domanda di salute sono ormai molteplici, con particolare nocumento verso la salute mentale, considerato che Psichiatria continua a pagare un prezzo altissimo per dare un contributo all’emergenza Covid.

A questo deve aggiungersi che la provincia di Siracusa risulta ancora quella con la più bassa percentuale di soggetti vaccinati d’Italia.

Il timore che la situazione in pandemia stia diventando poco controllabile è legata soprattutto al tasso di occupazione dei posti letto Covid e alla conseguente drastica riduzione di quelli disponibili per tutte le altre patologie, peraltro già avvenuta all’Ospedale Umberto I° con la conversione di reparti ordinari in reparti Covid, e che si annuncia anche per altri presidi ospedalieri della provincia. Non può sfuggire a nessuno che è peggiorata la già precaria garanzia dei livelli di assistenza.

Si ripropone in pandemia la sperimentata questione relativa allo stazionamento di pazienti “grigi”, non ancora testati, al Pronto Soccorso “pulito” del nosocomio aretuseo con tutte le conseguenze legate a tale promiscuità. Infatti, l’eccessiva presenza di pazienti per periodi ben superiori alle 24 ore del pronto soccorso “no Covid” determina un ulteriore eccessivo carico di lavoro per i pochi medici in servizio che fra l’altro debbono occuparsi perfino del Pronto Soccorso Covid.

A tutto ciò si aggiunge la costante carenza di personale infermieristico”. I sindacati lamentano la mancanza di una Cabina di regia provinciale con il coinvolgimento del sindacato.

“Non vogliamo fare allarmismo, ma la ripresa delle attività in ambienti chiusi, del riavviarsi dell’anno scolastico, impongono una svolta nella gestione della pandemia.

Per queste ragioni, chiediamo alla Commissione Salute dell’Ars, un incontro finalizzato ad un esame di merito costruttivo con l’obiettivo di adeguare e rafforzare la risposta sanitaria pubblica alle pesanti criticità che affliggono il territorio”.

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