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“Osteoporosi molto diffusa ma sottovalutata”: gli specialisti del Gisto formano i medici di base a Siracusa

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Sono all’incirca 1800 i pazienti, per la maggior parte donne in età postmenopausale, presi in carico dall’ambulatorio dell’Asp

Sono all’incirca 1800 i pazienti, per la maggior parte donne in età postmenopausale, presi in carico dall’ambulatorio dedicato all’osteoporosi presso l’Unità operativa complessa di Medicina Fisica e Riabilitazione dell’Asp di Siracusa, all’ospedale Rizza.

Approssimativamente 1200 le Moc/Dexa eseguite, ogni anno, per monitorare lo stato di salute delle ossa dei soggetti a rischio.

Questi i dati, per la provincia di Siracusa, emersi nel corso del sesto incontro regionale del Gisto, il gruppo italiano specialisti territoriali dell’osteoporosi, organizzato questo fine settimana nel capoluogo aretuseo, per iniziativa del presidente nazionale Alfredo Romeo.

Specialisti provenienti dai maggiori centri italiani di trattamento della patologia si sono dati appuntamento in città per approfondire lo stato dell’arte sull’osteoporosi e le nuove prospettive diagnostico-terapeutiche, alla luce delle più recenti linee guida e protocolli, formando i medici di base per mettere in atto collaborazioni strategiche ai fini della prevenzione attiva.

“L’osteoporosi – spiega il prof Iacopo Chiodini, presidente della Siommms, la società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro, nonché direttore della Struttura complessa di Endocrinologia dell’ospedale Niguarda di Milano – è considerata una patologia sociale dall’Oms.

Ma in Italia e in molti altri Paesi ancora oggi non è considerata una patologia così importante e viene spesso associata all’invecchiamento o comunque alle donne in post menopausa.

Pertanto, il grosso problema nel nostro Paese, ma anche in altre parti dell’Europa, è il fatto che si trattano soltanto il 30% dei soggetti che dovremmo trattare, poiché manca la segnalazione della frattura da fragilità, sintomatica dell’osteoporosi.

Infatti, molte volte le fratture tipiche dell’osteoporosi vengono, invece, considerate semplicemente come eventi che dovevano capitare, ma non vengono associate, come andrebbe fatto, all’osteoporosi in corso

“L’osteoporosi – aggiunge il presidente nazionale Gisto, Alfredo Romeo – è una malattia cosiddetta silente, una malattia asintomatica che diventa sintomatica quando si verificano le fratture.

Quelle più drammatiche sono quelle del femore, ma anche quelle vertebrali. Queste ultime nel 50% dei casi non danno una sintomatologia dolorosa tale da richiedere l’intervento medico nell’immediatezza e di conseguenza sono sottovalutate.

Con la formazione e il confronto multidisciplinare, si crea una sinergia tra specialisti del metabolismo dell’osso e i medici di medicina generale

“La prevenzione – conclude Romeo – passa attraverso una regolare attività fisica, praticata già in età giovanile, poiché è stato dimostrato che le buone pratiche ginniche, avviate in preadolescenza, influiscono positivamente nel rinforzo del tessuto osseo e contribuiscono a prevenire e rallentare la perdita di massa ossea.

Bisogna, inoltre, non trascurare l’apporto di vitamina D, anche se viviamo in una terra nella quale il sole non manca, poiché abbiamo riscontrato che molti pazienti, nonostante ciò, non ne assorbono nelle giuste quantità.

Infine, non esitare, specie se c’è una familiarità con l’osteoporosi, a sottoporsi a una Moc”.

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