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Ospedali del Siracusano a corto di medici e infermieri. Forti criticità in tutte le strutture

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La denuncia arriva dal deputato regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo, che riferendosi poi all’inaugurazione del reparto di Ginecologia ad Avola, parla di “campagna elettorale”

Gravi carenze di personale medico ed infermieristico negli ospedali del Siracusano.

La denuncia arriva dal parlamentare regionale di Prima l’Italia, Giovanni Cafeo che di contro critica l’apertura di nuovi reparti, facendo riferimento all’inaugurazione di Ginecologia ad Avola.

“La situazione all’ospedale di Lentini è da allarme rosso – riferisce Cafeo – nel complesso sono 27 gli infermieri mancanti, con una forte criticità in alcuni reparti come Medicina, Geriatria e Ostetricia.

In quest’ultimo – aggiunge – ci sono solo 6 ostetriche quando la pianta organica ne prevede 10 mentre sul
fronte dei medici mancano 2 ginecologi. Come se non bastasse, ci sono i pensionamenti e le ferie estive che
rischiano di creare un buco notevole all’assistenza ai malati”.

Carenza anche all’Umberto I di Siracusa: “In Geriatria – spiega il deputato – dove mancano almeno 8 unità e per sopperire a questa lacuna 5 infermieri sono in prestito dal Pronto soccorso che, a sua volta, ha problemi di sovraffollamento”.

Problemi anche al Trigona di Noto: “Occorre – prosegue l’esponente di Prima l’Italia – mantenere le unità
infermieristiche in Ortopedia, per cui è necessario rivedere la pianta organica che prevede uno sfoltimento
di personale.

Di carenza di infermieri – prosegue – soffre anche l’ospedale Di Maria di Avola come, peraltro, denunciato in più occasioni dalle organizzazioni sindacali”.

A corto di personale, secondo quanto riferisce Cafeo, anche i consultori di diversi Comuni, sprovvisti di ginecologi e la cui mancanza viene coperta da un servizio di turnazione che, però, mostra limiti nell’assistenza e nella gestione delle pazienti.

Riferendosi poi all’inaugurazione del reparto di Ginecologia ad Avola, Cafeo parla di “strumentalizzazione politica, figlia delle imminenti elezioni amministrative.

Non ci sono le condizioni – conclude guardando alle risorse professionali, per garantire la sicurezza delle neomamme e dei neonati”.

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