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Ordinanza sindacale su musica e vendita alcol, Lealtà e Condivisione: “E’ un passo indietro rispetto al provvedimento del 2018”

Ordinanza sindacale su musica e vendita alcol, Lealtà e Condivisione: "E' un passo indietro rispetto al provvedimento del 2018"

L’associazione auspica la trasformazione di ex zone industriali/artigianali in luoghi culturali e ricreativi

“L’ordinanza sindacale sullo stop alla diffusione musicale dall’1,30 è un passo indietro rispetto al provvedimento del 2018”.

A pensarla così è l’associazione Lealtà e Condivisione: “Se da una parte – si legge nella nota – riteniamo utile il divieto di vendita al dettaglio per asporto di bevande alcoliche e superalcoliche e il consumo all’esterno di qualunque bevanda in contenitori di vetro dalle 24 alle 7 del giorno successivo per contrastare fenomeni di disordine e risse,  dall’altra crediamo che il limite delle 1:30 per le attività rumorose a Siracusa sia un passo indietro rispetto all’ordinanza vigente del 13 agosto 2018.

In quest’ultima – viene spiegato – si impone la riduzione dopo le 24 del limite di emissioni sonore a 55dBA misurato in facciata agli edifici adibiti ad uso abitativo potenzialmente esposti ai livelli più elevati.

Il divieto – viene aggiunto – è riferito in particolare a tutti gli esercizi pubblici che utilizzano impianti elettroacustici di amplificazione all’interno o nelle vicinanze di centri abitati e sulle spiagge.

Il rischio concreto – dichiara l’associazione – è che la nuova ordinanza avalli di fatto un libera tutti fino alle 1:30, concetto che il nostro centro storico non può più permettersi”.

Da qui l’invito ad applicare concretamente l’ordinanza del 2018, dotando gli uffici della Polizia Municipale delle attrezzature di rilevazione e/o stipulando un accordo tra Comune e Arpa in attesa che si definisca un piano di zonizzazione acustica.

“Si individuino le zone adatte a tali attività – auspica Lealtà e Condivisione – trasformando ex zone industriali/artigianali come viale Ermocrate o l’ex idroscalo di Via Elorina in luoghi culturali e ricreativi, liberando il centro storico e i suoi monumenti dalle “discoteche” più o meno autorizzate”.

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