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Operazione antidroga nel Siracusano: consumo esagerato di stupefacenti e spaccio diffuso

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Gli assuntori percettori del reddito di cittadinanza utilizzavano la card come pegno, consegnando anche il pin

E’ uno spaccato inquietante quello che emerge sul mondo della tossicodipendenza di Augusta e non solo dall’operazione antidroga degli uomini del Nucleo Operativo dei Carabinieri megarese.

Viene evidenziato che un numero considerevole di giovani e meno giovani, uomini e donne, trascorrono gran parte della giornata alla ricerca frenetica di stupefacente, chiamando ripetutamente il loro spacciatore di fiducia anche per più cessioni nella stessa giornata.

In almeno un caso – fanno sapere gli investigatori – una tossicodipendente strumentalizzava la propria relazione con uno degli indagati chiamandolo più volte al giorno e messaggiando per avere continue cessioni di stupefacenti.

Anche i rapporti tra gli stessi indagati non erano buoni. I sette a volte acquistavano lo stupefacente tra loro anche indebitandosi.

E in un caso uno dei sette indagati è arrivato ad aggredire un altro dei 7 con calci e pugni per farsi restituire
1300 euro di stupefacente non pagato.

Ingegnosi erano poi i luoghi di spaccio: oltre che nelle rispettive abitazioni, i contatti tra presunti pusher e assuntori avvenivano spesso in strada, in luoghi affollati, addirittura alla porta spagnola o utilizzando le cassette condominiali delle lettere come luogo di scambio denaro/stupefacente evitando così contatti diretti tra venditore e acquirente.

Numerosi erano infine i tossicodipendenti percettori del reddito di cittadinanza che utilizzavano la card come pegno del futuro pagamento dello stupefacente, consegnando allo spacciatore anche il numero di Pin affinché potesse prelevare in autonomia il denaro dopo la ricarica mensile da parte dello Stato.

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