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delibera di giunta

Nasce la rete dei luoghi della cultura di Siracusa per creare una governance del patrimonio cittadino

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Indiviaduato un gruppo di 25 siti di proprietà dell’amministrazione comunale, che per natura, tipologia e collocazione possono far parte del sistema

Un sistema cittadino dei luoghi della cultura per potenziare il godimento del patrimonio culturale cittadino nel suo complesso.

Questo il primo obiettivo alla base della delibera della giunta comunale di Siracusa che li ha istituiti.

“L’Amministrazione Comunale – si legge nella delibera – è proprietaria di diversi siti di interesse storico culturale che, per natura, tipologia e collocazione, possono essere individuati quali “luoghi della cultura”.

Questo l’elenco: Antico Mercato, complesso di Villa Reimann compresi il giardino e le pertinenze, sede storica del Liceo Classico “Gargallo”, ex Convento del Ritiro, ex chiesa dei Cavalieri di Malta, Biblioteca San Pietro, spazi di via Zummo già Museo del Mare, complesso del Monumento ai Caduti, Villa Ortisi, palazzo Impellizzeri, Teatro Massimo della Città di Siracusa, ex Convento di San Francesco, ex chiesa di Montevergini-Galleria Civica, latomie dei Cappuccini e teatro di Verdura, biblioteca centrale e biblioteche comunali, ex macello comunale di Via del Macello, Spazi di via Aracoeli, Casina Minniti, Casina Cuti, Arthemision, Fonte Aretusa e acquario Comunale, palazzo Montalto, antico lavatoio di Belvedere,stadio comunale “Vittorio Emanuele”, vivaio comunale.

Alcuni di essi sono “Luoghi della Cultura “ope legis”, vale a dire per forza di legge, e sono sottoposti a vincolo di tutela da parte della Soprintendenza.

Molti di essi vengono già utilizzati per l’organizzazione di eventi culturali sia dell’amministrazione comunale sia proposti da privati.

“L’individuazione dei siti – spiega ancora il provvedimento – ha come obiettivo di creare una governance del patrimonio comunale improntato sulla sostenibilità, l’innovazione, e la partecipazione tale da coinvolgere, oltre i luoghi della cultura dello Stato, anche altre strutture di proprietà regionale e private.

Ma l’istituzione dei luoghi della cultura cittadini ha anche il fine di poter accedere a fondi e finanziamenti specifici”.

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