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Lukoil, firmato il preliminare di vendita della raffineria alla Goi Energy

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Il closing è previsto per il 31 marzo, previo parere dell’Antitrust e del Governo italiano

“Lukoil ha firmato un preliminare per la vendita dello stabilimento di Priolo alla Goi Energy, una società di proprietà del fondo cipriota Argus che detiene, fra l’altro, la maggioranza del gruppo energetico israeliano Bazan.

Il closing è previsto per il 31 marzo, previo parere dell’Antitrust e del Governo italiano. È un passo avanti, per il quale è stata determinante la mobilitazione dei lavoratori e del sindacato”.

Lo affermano i segretari generali di Uil e Uiltec Sicilia, Luisella Lionti e Peppe Di Natale: “Auspicavamo la cessione dello stabilimento della Lukoil, ora abbiamo bisogno di verificare sino in fondo quali sono le intenzioni dei nuovi acquirenti perché si apra una stagione di investimenti e non una fase meramente speculativa.

È altrettanto necessario – aggiungono – che il Governo faccia la propria parte mantenendo alta la guardia su questa operazione a tutela degli interessi nazionali e a salvaguardia di uno straordinario patrimonio non solo economico e imprenditoriale ma anche umano e sociale, rappresentato dal petrolchimico di Priolo.

A Stato e Regione -concludono – chiediamo di mantenere gli impegni puntando decisamente sull’area industriale siracusana”.

Soddisfazione viene espressa dal presidente della Regione, Renato Schifani: “La Regione Siciliana è stata sempre accanto al governo nazionale nel sostenerne l’impegno e nell’offrire ulteriori e aggiuntive misure di sostegno finanziario per l’eliminazione dello stato di crisi, trovando nel ministro Urso un valido e autorevole interlocutore.

Continueremo ad occuparci dell’area industriale di Priolo – aggiunge il governatore – con particolare riferimento alla vicenda relativa al depuratore, oggetto di sequestro giudiziario, e per la quale l’interlocuzione tra il mio governo e i ministri Urso e Pichetto Fratin ha dato luogo all’approvazione di un decreto legge che ha scongiurato la paralisi dell’attività dell’impianto con conseguenze irreversibili e gravissime per tutta l’area industriale.

Attendiamo dai due ministeri – conclude – l’imminente adozione di un provvedimento che detterà in maniera più analitica le regole attuative della misura d’urgenza.

La Regione Siciliana è pronta a fare la propria parte nello stanziare le dovute somme per ricondurre l’attività di depurazione nel pieno rispetto delle norme di settore, nella certezza che anche i partner privati della società proprietaria del depuratore facciano la loro parte”.

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