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Lukoil, ad un mese dal vertice al Mise tutto tace. Prestigiacomo: “Dal governo attendiamo atto di responsabilità”

massimo nicolazzi

La parlamentare condanna la politica attendista del governo e sollecita l’estensione dellele garanzie prestate ex lege dalla Sace Spa all’Isab

Il 31 maggio scorso il vertice al Mise con la sottosegretaria allo Sviluppo Economico, Alessandra Todde sul rischio chiusura della Lukoil dopo la decisione dell’Ue di embargo al petrolio russo via mare.

Ad un mese di distanza tutto tace e il futuro per la raffineria si fa sempre più nero con effetti e conseguenze devastanti sui lavoratori e sull’economia non solo delle provincia di Siracusa ma di tutta la provincia.

Ieri la deputata nazionale di Forza Italia, Stefania Prestigiacomo, è intervenuta sull’emendamento a sua firma e
del capogruppo Barelli al ‘decreto aiuti’ in discussione alla Camera, finalizzato proprio a consentire la prosecuzione
dell’attività degli impianti di Siracusa.

“La pervicacia del governo nel voler derubricare questa emergenza che è sociale ed economica è allarmante: in
gioco c’è il futuro di un pezzo di territorio del nostro paese e di un settore produttivo importante.

E’ necessario – insiste la parlamentare – un intervento diretto e immediato da parte dell’esecutivo, anche perché una dismissione delle attività della Lukoil comprometterebbe il Pil dell’isola e vedrebbe ridotta del 25% la capacità di raffinazione nazionale.

E’ insensata – afferma ancora Prestigiacomo – la scelta attendista del governo che nonostante le ripetute sollecitazioni non spiega perché non vuole estendere le garanzie prestate ex lege dalla Sace Spa all’Isab Lukoil.

Attraverso questa garanzia pubblica – aggiunge -l’Isab potrebbe tornare ad operare sul mercato libero del greggio e assicurare la produzione e i livelli occupazionali diretti, dell’indotto e delle imprese a vario titolo collegate alla raffineria”.

Dall’esecutivo nazionale – conclude la parlamentare – attendiamo un atto di coraggio, non una regalia ma una misura di responsabilità politica e sociale doverosa verso tutte le aree del paese, ma più urgente al sud, segnato da problemi e limiti di sviluppo irrisolti”.

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