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Val di Noto, il mancato disastro di Vendicari e Marzamemi

Val di Noto, il mancato disastro di Vendicari e Marzamemi

Agli inizi degli anni 70 la parte più meridionale della provincia di Siracusa corse dei rischi davvero fortissimi.

Prima l’Eni, sull’onda delle perforazioni americane di Ragusa, si mise a trivellare in contrada Conca d’Oro, praticamente in corrispondenza della spiaggia di Marzamemi e per fortuna la quantità di greggio trovata fu scarsa, non sufficiente a giustificare l’installazione di trivelle in permanenza (analoghi tentativi vennero svolti in altri punti della costa, come a Gallina, tra Cassibile e Avola). L’Isab invece voleva far nascere una raffineria nel cuore di Vendicari, dopo aver tentato senza successo di impiantarla tra San Vito lo Capo e Trapani.

Val di Noto, il mancato disastro di Vendicari e MarzamemiLe vicende vengono ricostruite in un libro, “Val di Noto, il mancato disastro”, scritto da due personaggi che conoscono molto bene quei territori: il sindaco di Noto Corrado Bonfanti e il giornalista Salvo Sorbello, autore di numerosi studi su Marzamemi e Vendicari. Il volume è stato presentato a Noto con la partecipazione delle due personalità che hanno scritto la prefazione e la postfazione: l’ex procuratore generale di Milano e di Bologna Roberto Alfonso e l’arcivescovo di Palermo mons. Corrado Lorefice. Nel libro vengono ricostruite storie poco conosciute, che sono state presto coperte dall’oblio. Significativo che l’allora sindaco di Noto e principale sostenitore della raffineria, l’avvocato Antonino Rappazzo, oggi titolare di un importante studio legale a Roma, abbia espresso il suo apprezzamento per il libro, che descrive situazioni e fatti. Noto si battè in maniera pressoché unanime (pochissime furono le voci discordi) per ottenere la raffineria, che veniva vista come la soluzione contro una disoccupazione dilagante che alimentava l’emigrazione.nL’Isab poi virò verso la periferia nord di Siracusa, causando la sparizione del paesino di Marina di Melilli. Vendicari qualche anno dopo venne per fortuna riconosciuta come riserva naturale orientata.

Gli autori hanno voluto pubblicare un’opera che racconti, grazie anche a splendide foto di Pino Iuvara, a tutte le generazioni uno spaccato, rigidamente documentato, di queste vicende. Questo libro, a cinquant’anni di distanza dai fatti di Vendicari e Marzamemi, non intende certo rispolverare solo vecchi ricordi; piuttosto si propone di raccontare la storia passata e quella più recente, per affermare che il pericolo di vedere devastata una terra bellissima è purtroppo sempre dietro l’angolo.

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