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l'atto d'accusa

La rabbia del presidente Ricci: “Spettacolo indegno”

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Il presidente invita il tifo organizzato ad “emarginare quegli individui che non condividono quei valori di rispetto, di appartenenza e di lealtà”

Un misto di rabbia e amarezza emerge dalle parole del presidente del Siracusa, Alessandro Ricci dopo la le decisioni del giudice sportivo rispetto a quanto accaduto durante la partita con il Licata.

Di seguito la nota integrale del presidente che è un vero e proprio atto di accusa verso quei tifosi, non tutti ovviamente, che con il loro comportamemto hanno messo in difficoltà il cammino futuro del Siracusa.

“Ciò che è accaduto domenica scorsa a Ravanusa è quanto di più distante possa esserci dal nostro modo di intendere il calcio.

Con l’aggravante che il comportamento di un manipolo di soggetti potrebbe aver compromesso la nostra stagione e la possibilità di ripescaggio in Serie C.

Una vicenda che ci ha portato a una serie di riflessioni, prima fra tutte quella che il nostro impegno, i nostri sacrifici, possono essere spazzati via, in una domenica, da chi non dimostra alcun interesse nei confronti del Siracusa.

Ma il ripetersi di questi episodi a cui purtroppo assistiamo dal 13 novembre 2022 ci porta anche a una seconda riflessione sul nostro stesso impegno futuro nel Siracusa Calcio.

Il calcio non finisce a Siracusa. Anzi. Il progetto sportivo, l’impegno economico e tutte le attività di programmazione non possono essere condizionati da persone che con lo sport non c’entrano nulla.

È stato uno spettacolo indegno nel giorno in cui, ancora una volta, la squadra ha conquistato una vittoria importante rendendo fieri i nostri tifosi. Quelli veri.

Per noi il calcio è un’altra cosa. Per noi il calcio non può essere questo. La città di Siracusa, il Siracusa Calcio, non meritano di essere messi all’indice in tutta Italia.

Noi siamo un’altra cosa e oggi, con ancora piu forza, chiediamo al tifo organizzato di emarginare quei pochi individui che non condividono quei valori di rispetto, di appartenenza e di lealtà che sono patrimonio dello sport e di questa dirigenza.

Vergognatevi!”

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