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protocollo d'intesa

Istituite 2 sezioni per la tutela della salute mentale in carcere in Sicilia: una nella casa circondariale di Siracusa

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Potranno ricevere assistenza sanitaria persone affette da disturbi dello spettro della schizofrenia e da disturbo bipolare

Istituite due sezioni per la tutela della salute mentale nelle carceri in Sicilia: una sarà nella casa circondariale di Siracusa con il coinvolgimento dell’azienda sanitaria territoriale.

Lo prevede un protocollo d’intesa siglato oggi tra l’assessorato regionale della Salute e dal provveditorato Sicilia dell’Amministrazione penitenziaria.

L’altra sezione aprirà al “Pagliarelli” di Palermo.

“Si tratta – dice l’assessore Giovanna Volo – di un’azione doverosa di intensificazione dei servizi sanitari di natura psichiatrica sul territorio regionale.

In questo caso, l’obiettivo è quello di conciliare le specifiche esigenze di diagnosi e cura dei detenuti, affetti da gravi patologie psichiatriche, con le modalità gestionali e organizzative tipicamente penitenziarie”.

Nelle strutture intramurarie potranno ricevere assistenza sanitaria persone affette da disturbi dello spettro della schizofrenia e da disturbo bipolare.

Attraverso attività di tipo sociosanitario, di diagnosi e di cura, integrate con attività proprie della realtà penitenziaria, sarà assicurato il raggiungimento degli obiettivi di salute e di riabilitazione degli assistiti tramite l’adozione di programmi terapeutico-riabilitativi e di inclusione sociale.

“Il nuovo impianto organizzativo – dichiara Cinzia Calandrino, provveditore regionale dell’Amministrazione penitenziaria – determinerà un’implementazione dei livelli di assistenza sanitaria di carattere psichiatrico all’interno dei vari istituti penitenziari della Regione, al fine di favorire l’accesso dei detenuti a forme di assistenza socio-sanitarie integrate, sia nel contesto penitenziario sia sociale e territoriale”.

Inoltre, con proprio decreto, l’assessore Volo ha riattivato anche l’Osservatorio regionale permanente sulla sanità penitenziaria che ha già ripreso a lavorare dopo l’interruzione causata dalla pandemia di Covid-19 e svolge funzioni di controllo, confronto, verifica e proposta sui servizi sanitari erogati alla popolazione detenuta.

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