Testimonianze di un territorio dagli anni Sessanta alla pandemia del 2020” A cura di Carmelo Miduri
Il volume raccoglie la lunga esperienza di Vittorio Pianese che nel 1965 si trasferì per
lavoro da Genova a Siracusa, dove ha ricoperto importanti ruoli, presso la raffineria Esso
di Augusta, successivamente come presidente di Confindustria, ed altri ruoli nel campo
economico, nelle istituzioni e nel mondo culturale.
Stimolato dalle domande poste durante il lockdown dal giornalista Miduri, Pianese analizza
in chiaro-scuro vicende accadute in più di mezzo secolo sul versante industriale,
sindacale, politico, sociale, culturale. Ne deriva l’analisi delle vicende politiche che hanno
influito nel territorio e del ruolo ricoperto da personaggi della cultura e dell’economia. Uno
spaccato storico molto dettagliato, documentato, analizzato attraverso una ricca
esperienza personale.
Così si è pronunciata l’editore Daniela Tralongo: «Il valore di questo libro si sposa
pienamente con la linea editoriale della casa editrice: creare una produzione di senso
tramite parole piene e vive, veicolate dai libri, oggetti tanto bistrattati e oggi riscoperti. Il
recupero della memoria di un uomo è il recupero della memoria del territorio stesso e fa in
modo che le generazioni future possano ripartire da questo e ricostruire qualcosa di
nuovo».
Il curatore del volume, Carmelo Miduri: «Per me l’autore del libro è Vittorio Pianese stesso.
La genesi di questo libro, per me, ha origini molto lontane e risale al 2015. I miei 45 anni di
attività giornalistica e i suoi (di Pianese) oltre 50 anni di attività industriale e culturale sono
alla base di questo libro, la cui storia comincia nel periodo del lockdown e che, in una sorta
di soggettiva cinematografica, ci porta alla scoperta della storia del nostro territorio, visto
con gli occhi di Vittorio che, da non siracusano, ha analizzato con sguardo attento e
preparato problematiche del nostro territorio. All’interno del libro, inoltre, sono presenti ben
500 nomi di personalità che hanno costruito e caratterizzato gli ultimi 50 anni della storia
del territorio siracusano».
Così l’avv. Vittorio Pianese: «Nel mio libro racconto la storia di Siracusa analizzata
dal mio punto di vista: io sono stato uno di quei giovani che ha avuto la fortuna di vivere
l’evoluzione e la crescita, non solo dell’azienda di cui ho l’onore di avere fatto parte, ma
soprattutto del territorio.
Come potete constatare la presentazione del libro intervista, per il quale ringrazio Carmelo
Miduri, che mi ha continuamente spronato nel corso del lavoro, e Daniela Tralongo per il
suo eccellente lavoro, differisce dalla normale routine. Abbiamo voluto che ad essere
informati per primi della pubblicazione foste voi giornalisti.
Chi avrà la pazienza di scorrere lo scritto, noterà che il richiamo al rapporto con i giornalisti
è continuo.
Sottolineo con il giornalista, perché la politica della Esso ed il mio personale impegno sono
quelli di costruire un rapporto diretto, senza mediazioni, ispirato alla reciproca stima e
fondato sulla trasparenza,
Lo scorrere degli anni dipana una storia di successi e di sconfitte, naturalmente visti
Nell’ottica della mia visione. Considerare le scelte operate nel passato consente di rivedere
i propri giudizi e di valutare in modo diverso avvenimenti, circostanze e considerazioni
sull’operato degli uomini.
Tuttavia il mio intento, il nostro intento, non è quello di celebrare un amarcord, ma di dare
a tutti noi e all’opinione pubblica uno strumento utile per analizzare per analizzare il
passato, ma soprattutto capace di suscitare stimoli e suggestioni per affrontare in maniera
attiva e positiva le sfide che continuamente ci troviamo ad affrontare.
Le suggestioni del momento, che non vanno viste con spirito negativo, ma con un
approccio positivo tale da ritrovare in ogni crisi quelle risorse capaci di trasformarle in
opportunità.
Ricordare il senso di responsabilità e coesione che ha trasformato l’abbandono di Ortigia
nella straordinaria rinascita con la legge speciale ed il Piano Urban; la morte decretata per
l’Inda e la sua trasformazione in Fondazione che ne ha rilanciato le rappresentazioni, ora
annuali e la scuola; la reazione positiva delle maestranze e delle direzioni del Polo
industriale nel terremoto di Santa Lucia, a testimonianza del senso di appartenenza alle
aziende, e tanti altri eventi, ci danno la misura di come le sfide attuali possono diventare le
opportunità da celebrare in futuro.
Mi riferisco a
- Transizione Energetica che, se gestita con spirito positivo, può rappresentare la
svolta destinata a proiettare il Polo nel futuro auspicato di ruolo attivo ed essenziale
per l’economia verde
- Le Zone Economiche Speciali capaci di attrarre imprenditorialità di trasformazione
anche per l’agricoltura, colmando una carenza che nuove tecnologie e
digitalizzazione possono superare
- Il mancato riconoscimento di Capitale della Cultura 2024, per attuare quelle
iniziative che sono entrate a far parte della proposta e la cui realizzazione può
rappresentare il punto di svolta nella relazione fruttuosa del rapporto cultura/turismo
- Il problema della insularità che può e deve essere alleviato dal lavoro a distanza
come abbiamo scoperto durante il lockdown
- La capacità di cogliere le opportunità del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza,
messe in luce dal Piano Strategico elaborato dal Patto di Responsabilità Sociale
che vedrà tra breve la luce.
I motivi di preoccupazione sono molti, ma rifacendoci al passato capace di trasformare le
crisi in opportunità, possiamo lavorando con coesione e rispetto reciproco, trovare
soluzioni efficaci».
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