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IV rapporto

Incontro di Cna sugli Appalti pubblici: criticità per le piccole imprese

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Analizzati oltre 6.000 bandi che riguardano 28 città italiane

E’ stato presentato ieri a Siracusa il IV rapporto dell’osservatorio burocrazia sugli Appalti Pubblici.

Erano presenti il segretario generale di Cna Otello Gregorini, il responsabile delle relazioni istituzionali Marco Capozi, la presidente territoriale Rosanna Magnano, i vicepresidenti regionali Innocenzo Russo e Floriana Franceschini e il presidente della commissione antimafia all’Ars Antonello Cracolici.

Hanno inoltre partecipato il prefetto di Siracusa Giusi Scaduto e rappresentanti delle forze dell’ordine e delle istituzioni.

I lavori sono stati coordinati dal segretario territoriale di Cna Siracusa Gianpaolo Miceli.

Quello presentato è stato un lavoro frutto dell’analisi di oltre 6.000 bandi che riguardano 28 città italiane. Il valore monetario complessivo del mercato degli appalti pubblici nel nostro Paese ha sfiorato i 200 miliardi di euro nel 2021.

Una crescita vertiginosa: nel 2016 si fermava poco oltre i 100 miliardi, ma il costante aumento non ha modificato la sostanza del mercato.

Permangono le gravi difficoltà nella partecipazione delle piccole imprese alle procedure di gara, prima di tutto a causa dell’incremento dei volumi dei bandi nelle classi d’importo maggiore, che automaticamente emargina le piccole imprese, accrescendo il fenomeno dei sub-appalti perché solo in rari casi le imprese aggiudicatarie sono poi in grado di realizzare i lavori.

Altro tema è la tendenza a non utilizzare ancora pienamente le procedure telematiche, così da portare oltre il 30%
degli appalti con processi cartacei e il 40% dei processi senza una adeguata trasparenza nella pubblicazione degli esiti di gara, tutti elementi di forte criticità.

A Siracusa e provincia si registrano luci ed ombre, a fronte di una maggiore digitalizzazione delle procedure (8 su 10 vengono svolte in piattaforme digitali) si rileva una forte carenza di trasparenza per cui l’80% delle stazioni appaltanti non pubblicano alcun dato relativo all’aggiudicazione (data di aggiudicazione, totale delle imprese che presentano le offerte, percentuale di ribasso aggiudicata, soglia di anomalia).

Tra le proposte avanzate anche quella della istituzione di un osservatorio regionale sulla spesa pubblica che determini un monitoraggio degli appalti, specie quelli connessi al Pnrr e alla programmazione comunitaria.

L’ appelloè stato colto dal presidente Cracolici che ha dichiarato l’intenzione di realizzare in commissione antimafia all’Ars questo strumento di trasparenza e legalità.

“È un paese che continua a legiferare senza tener conto della propria identità – ha dichiarato chiudendo i lavori il segretario generale Gregorini – assistiamo alla produzione di norme calibrate verso il 3% di grandi imprese che non costituiscono neanche lontanamente l’ossatura del sistema economico nazionale.

È tempo di agire con coerenza e sostenere un mondo che può dare una grande mano nella spesa dei fondi pubblici contribuendo ad una crescita di tutto il Paese”.

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