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Incendio di rifiuti davanti un complesso di case popolari a Noto: divieto di dimora per un 40enne

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Disposto anche il sequestro preventivo dei veicoli utilizzati

Nei mesi scorsi 6 persone di Noto erano state denunciate per gestione rifiuti non autorizzata in concorso e continuata.

Ieri, al termine di attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siracusa, è stata eseguita per uno di loro di 40 anni, la misura cautelare coercitiva del divieto di dimora a Noto per combustione illecita di rifiuti e di sequestro preventivo dei veicoli utilizzati.

L’uomo è indagato anche per gestione rifiuti non autorizzata e di discarica abusiva.

L’indagine prende avvio dall’esposto presentato dai residenti di via Sonnino che hanno denunciato il forte stato di degrado in cui versava la zona, dove si trova il complesso di case di edilizia popolare.

Sulla strada venivano depositati non solo rifiuti solidi urbani, che non venivano correttamente conferiti con il sistema della raccolta differenziata, ma anche mobili ed altro.

Ciò che maggiormente preoccupava i residenti, era la grave condizione igienico sanitaria determinata l’emissione di fumi nocivi generati dalla combustione dei cumuli di spazzatura che saltuariamente venivano incendiati nell’indifferenza più totale.

Tra gennaio 2022 e febbraio 2023, le squadre dei Vigili del Fuoco hanno effettuato ben 22 interventi per lo spegnimento di incendi di rifiuti.

In un’area recintata con rete in ferro e teloni frangivento oscurati, a ridosso di una palazzina, erano stipati rifiuti di vario genere.

Al fine di risalire agli autori è stata un’attività tecnica di monitoraggio video tramite l’installazione di telecamere nascoste che ha portato alla luce colui che utilizzava l’area: sarebbe stato accertato che, in più occasioni, l’uomo avrebbe appiccato il fuoco ai rifiuti o se ne sarebbe liberato abbandonandoli sull’area pubblica insieme a rifiuti
speciali in Eternit.

L’uomo, residente in un altro quartiere di Noto, per recarsi nell’area, utilizzava mezzi a lui riconducibili: una moto Ape Piaggio, un’autovettura Fiat 600 ed uno scooter.

L’uomo si sarebbe avvalsa anche della collaborazione di terze persone e dei loro rispettivi mezzi (autocarri), in particolare altre quattro persone tra cui anche suo lui fratello, che si occupavano della raccolta e del trasporto di materiale ferroso abbandonato nella discarica.

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