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In centinaia alla veglia per la pace al Santuario con l’arcivescovo Lomanto

In centinaia alla veglia per la pace al Santuario con l'arcivescovo Lomanto

Rivolta una supplica alla Madonna delle lacrime

Diverse centinaia di persone hanno preso parte ieri sera alla veglia per la pace nella Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime.

Un momento promosso dall’Arcidiocesi di Siracusa per ripudiare la guerra, chiedere che vengano deposte le armi per il bene dell’umanità.

Partendo proprio da quanto detto dal Santo Padre all’Angelus di domenica scorsa: “Dio sta con gli operatori di pace, non con chi usa la violenza”. E per far risplendere quella luce portata da Gesù, sono stati accesi i lumini dal cero pasquale per far risplendere la luce della pace.

“Il primo dono del Risorto ai discepoli è la pace – ha detto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Francesco Lomanto, che ha presieduto la veglia -. Tre volte nel Vangelo è ripetuto il saluto del Risorto ai discepoli. Proprio in conseguenza di questa pace essi non provano sgomento o paura, non dubitano, ma, nella presenza amata del Risorto, vivono la gioia pura, piena, perfetta”.

Mons. Lomanto ha spiegato come “la prima pace che siamo chiamati a vivere è la pace prima di tutto di noi stessi con Dio, pace che nasce dall’unione con Lui per cui non possiamo vivere più altra vita che la sua

In occasione della 55esima Giornata Mondiale della Pace, papa Francesco ha affermato: «In ogni epoca, la pace è insieme dono dall’alto e frutto di un impegno condiviso.

C’è, infatti, una “architettura” della pace, dove intervengono le diverse istituzioni della società, e c’è un “artigianato” della pace che coinvolge ognuno di noi in prima persona.

Tutti possono collaborare a edificare un mondo più pacifico: a partire dal proprio cuore e dalle relazioni in famiglia, nella società e con l’ambiente, fino ai rapporti fra i popoli e fra gli Stati”.

E prima della supplica alla Madonna delle lacrime che ha concluso la veglia, le parole di papa Francesco: “A Maria chiediamo di aiutarci a rispondere alla violenza, al conflitto e alla guerra, con la forza del dialogo, della riconciliazione e dell’amore.

Aiutaci Maria a superare questo difficile momento e ad impegnarci a costruire ogni giorno ed in ogni ambiente un’autentica cultura dell’incontro e della pace”.

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