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Il ritrovamento

Il ritrovamento di un capolavoro perduto

di Marco Monterosso
Il ritrovamento di un capolavoro perduto

Enrico Mauceri e l’Annunciazione di Antonello scoperta a Palazzolo

Il ritrovamento di un capolavoro perdutoNel 1896 Paolo Orsi, direttore del Museo archeologico di Siracusa, ebbe l’intuizione di affidare ad un ancor giovane Enrico Mauceri, l’incarico di catalogare le opere d’arte presenti sul territorio.

Mauceri, ancora impegnato a seguire un corso di perfezionamento in arte medievale e moderna, si mise subito al lavoro: “nella speranza di scoprire capolavori ignorati e di grande interesse per la storia dell’arte siciliana, purtroppo poco o nulla coltivata”. Durante uno dei suoi innumerevoli sopralluoghi, nel dicembre del 1897, “su di una parete buia della parrocchiale di Palazzolo Acreide, Mauceri s’imbatté in una tavola pittorica raffigurante una pregevole scena dell’Annunciazione.

La parrocchiale a cui faceva riferimento era la chiesa dell’Annunziata, una delle più antiche di Palazzolo, edificata tra il XIII e il XIV sec. ma ricostruita, da maestranze locali, dopo essere stata irrimediabilmente danneggiata dal terremoto del 1693.

Nonostante non fu possibile rimuoverla dal suo posto, la tavola “vecchia e sciupata”, per il suo inconfondibile stile pittorico, spinse il Mauceri ad attribuirla ad Antonello da Messina, il più grande pittore siciliano del ‘400.

Il giovane studioso, galvanizzato dalla scoperta, chiese subito che l’opera fosse acquistata dallo stato, in modo da essere destinata al nuovo museo di arte medievale e moderna che si intendeva realizzare a palazzo Bellomo, diffondendo inoltre la notizia tra gli studiosi del tempo.

Nell’attesa dell’acquisto, nel dicembre del 1902, Gaetano La Corte Cailler rinvenne nel fondo notai, dell’archivio di Stato di Messina, il contratto di commissione dell’opera.

L’atto del notaio Antonio Mangianti confermava che l’opera era stata commissionata il 23 agosto 1474 proprio ad Antonello dal “beneficiario” della chiesa dell’Annunziata di Palazzolo, il sacerdote Giuliano Maniuni.

In un suo scritto del 1957 Mauceri riporta le sensazioni che lo pervasero dopo quella scoperta che confermava la sua tesi: Era il mio trionfo! […] Si divulgò fuori la notizia della mirabile scoperta e tutto il mondo degli studiosi e degli amatori si mise in moto.

Il nome di Palazzolo Acreide restava così legato a quello del più grande pittore siciliano, rappresentante la classicità più pura nella storia del Rinascimento”.

Nel 1904 rivedendo l’opera, ancora collocata nella chiesa dell’Annunziata a Palazzolo e accorgendosi del grave peggioramento del suo stato di conservazione, commissionò al fotografo siracusano Angelo Maltese, una riproduzione fotografica del dipinto.

Il primo a ricevere la fotografia fu il suo maestro Alfredo Venturi il quale la cedette al figlio Lionello che nel 1906 la pubblicò, per la prima volta, nel periodico specialistico più noto di quegli anni “L’Arte”.

In quell’articolo il Venturi però, seppur riportando il nome dello scopritore del documento di commissione, non faceva alcuna menzione del nome di Mauceri.

Nel 1907 l’opera, finalmente acquisita al patrimonio statale, fu finalmente trasferita al museo di Palazzo Bellomo, ma la chiusura del museo, dopo appena un anno e il successivo trasferimento del Mauceri a Messina, ebbero come conseguenza un graduale oblio del grande merito dello studioso siracusano.

Nonostante i numerosi contributi scientifici e le conferenze che egli dedicherà ad Antonello da Messina il Mauceri infatti non verrà quasi mai ricordato per aver ritrovato ed attribuita l’Annunciazione di Palazzolo.

Nonostante una breve smentita pubblicata già nel 1924 sul periodico “Cronache d’Arte”: “Fu invece l’umile sottoscritto che l’aveva scoperta da tempo, e che ne diede notizia a tutti coloro che se ne occuparono e non la videro mai, fra cui Di Marzo e La Corte Cailler. Questo per la verità”

la versione del Venturi rimase come una verità incontrovertibile nella critica successiva.

La paternità della scoperta venne ufficialmente restituita al Mauceri, purtroppo solo dopo la sua morte, avvenuta nel 1966, in occasione della mostra su Antonello che si tenne a Messina nel 1981.

di Marco Monterosso

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