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Ias, Nicita: prosecuzione dell’attività per 2 anni con un commissario nazionale per adempiere le prescrizioni

siracusa

Anche la maggioranza ha successivamente presentato un emendamento di analogo tenore

“La nota dell’amministratore giudiziario Ias fa emergere uno scenario di preoccupazione su un doppio binario: quello del pericolo per la salute e per l’ambiente e quello occupazionale e degli investimenti”.

A dichiararlo è il senatore siracusano, Antonio Nicita: “Il ruolo dell’Autorità giudiziaria e la sua autonomia vanno rispettati in senso assoluto e le informazioni e le nuove conoscenze che emergono, al di là delle vicende giudiziarie dei singoli, sono elementi preziosi per l’azione politica e legislativa da intraprendere nel superiore interesse pubblico e di ciascun cittadino.

Il legislatore – continua Nicita – deve indicare un possibile percorso. Per questa ragione, già nei mesi scorsi abbiamo indicato come Partito democratico nazionale la misura di un commissariamento nazionale di impianti di depurazione di reflui industriali, utilizzati da quelle infrastrutture strategiche, oggetto di sequestro dell’Autorità giudiziaria anche con divieto d’uso.

L’emendamento presentato, a mia prima firma, al Decreto Aiuti Quater, ha ricevuto parere positivo del Governo in Commissione Bilancio a condizione che non comportasse oneri aggiuntivi.

Tuttavia, avendo il Governo posto la fiducia sul Decreto aiuti quater, quell’emendamento è decaduto ed è stato subito riproposto dal gruppo democratico del Senato, di nuovo a mia prima firma, come emendamento al Decreto “Lukoil”, in Commissione Industria.

Il nuovo emendamento – spiega il senatore –  introduce alcune ulteriori modifiche a seguito delle audizioni in Commissione.

Si conferisce la possibilità Ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica, in considerazione dell’assoluta necessità di salvaguardare la produzione, l’occupazione, la salute e l’ambiente, di autorizzare la prosecuzione dell’attività produttiva presso gli impianti di interesse strategico nazionale (oggetto dell’art.1 del Decreto “Lukoil”) nei confronti dei quali l’autorità giudiziaria abbia adottato provvedimenti di sequestro sui beni dell’impresa titolare per temporanea inadeguatezza dell’impianto allo smaltimento dei reflui, per un periodo di tempo determinato, non superiore a 24 mesi.

Ciò – aggiunge – a condizione che vengano adempiute, tramite un commissario nominato dal Ministro tutte le prescrizioni necessarie ad assicurare la più adeguata tutela dell’ambiente e della salute secondo le migliori tecnologie disponibili.

Il Commissario nominato dal Ministro deve agire in concerto con i commissari eventualmente nominati dall’Autorità giudiziaria.

Anche la maggioranza – riferisce Nicita – ha successivamente presentato un emendamento di analogo tenore a prima firma del Sen. Amidei e sostenuto dal Relatore di maggioranza, il Sen. Pogliese, con il quale è stato avviato un proficuo confronto sul merito.

Il percorso di eventuale approvazione degli emendamenti dovrebbe completarsi entro la fine del mese di gennaio alla Camera.

Dal momento che la procedura concordata per l’interruzione dei conferimenti è complessa e articolata – conclude Nicita – è ragionevole ritenere che, fatte tutte le verifiche tecniche del caso, in caso di approvazione dell’emendamento, ci sia lo spazio per interventi risolutivi nel pieno rispetto dell’autonomia e delle prerogative dell’Autorità giudiziaria”.

 

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