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Guglielmo Perno: un illustre dimenticato.

di Marco Monterosso
Guglielmo Perno

Tra i numerosi volumi antichi della Biblioteca Alagoniana di Siracusa si conserva un’opera del 1447 ritenuta di fondamentale interesse per la conoscenza della cultura giuridica siciliana di fine medioevo, i Consilia di Guglielmo Perno (1388 circa – 1451). Tuttavia quello che fu definito “summus inter modernos siculos feudista” e può essere considerato uno dei maggiori trattatisti del XV secolo, è forse uno dei meno conosciuti tra i siracusani illustri del nostro passato.

La sua famiglia è attestata a Siracusa sin dalla metà del Trecento quando Giovanni Perno fu probabilmente chiamato a rivestire una carica pubblica tra gli ufficiali della Camera reginale.

Grazie ad un ottimo matrimonio, contratto da questi con Paola Assyn, ereditiera del grande feudo di Floridia, la famiglia si radicò a Siracusa dove riuscì a entrare tra i ranghi del patriziato urbano.

Guglielmo nacque a Siracusa attorno al 1388 da Niccolò Perno, probabilmente fratello di quel Giovanni che era riuscito a mettere le mani su Floridia, e fin da giovanissimo fu avviato agli studi di diritto.

Studiò sotto la guida di Berengario Bardace e dell’arcivescovo Ubertino de Marinis il quale nel 1405 riuscì ad ottenere per il suo pupillo, da re Martino, un assegno di sei onze annue come contributo per i costi necessari a frequentare la scuola di diritto nel celebre Studium di Bologna.

Trasferitosi poi a Padova nel 1410 si laureò in quella città, ricevendo le insegne dottorali nel 1412. Ritornato in Sicilia verso il 1415-16, alternò l’esercizio dell’avvocatura a varie cariche pubbliche.

Nel 1419 fu avvocato fiscale, l’anno successivo iudex ac consul di Catania e quindi regio consultore e sindacatore degli ufficiali di Trapani, Erice, Salemi, Sciacca e Corleone. Nel 1425, quando rivestiva la carica di giudice della Corte reginale, fu accusato di non essere stato imparziale nella decisione di una lite e venne rimosso dalla carica.

Costretto per discolparsi a recarsi in Aragona presso la regina Maria, dovette uscirne indenne poiché, successivamente, fu giudice dei primi appelli di Palermo. Nel 1428 sposò la nobile lentinese Novella Schifano che possedeva metà dei feudi di Malinventre e Cuba, in territorio di Centuripe e ottenne la cittadinanza di Catania.

Da allora pur continuando a ricoprire alte magistrature – fu giudice della Regia Gran Corte, avvocato fiscale e giudice degli appelli a Noto – restò presente nei luoghi d’origine per curare i propri interessi.

Alternando gli uffici pubblici con la professione di avvocato svolse una proficua attività letteraria ma non scrisse per allievi o nella scuola dato che le sue opere sono un evidente frutto della sua attività professionale.

La produzione scientifica del Perno, seppur incompleta, ci è fortunosamente pervenuta, distinta in tre volumi tra questi 24 consilia pheudalia che costituiscono la parte più importante della sua opera e l’unica ad essere stata pubblicata, che può definirsi la più estesa trattazione di diritto feudale siciliano scritta nel XV secolo.

Un centinaio di consilia (non pheudalia) riguardavano invece una pluralità di argomenti, alcuni di essi sono responsa chiesti da privati al giurista, anche per lettera, mentre altri sono delle comparse processuali da presentare in dibattimento.

Scrisse anche dei lavori esegetici sulle consuetudini di alcune città siciliane tra cui 20 consilia sulle consuetudini di Siracusa, conservato anch’esso nella Biblioteca Alagoniana: Consuetudines civitatis Syracusarum cum glosis Guillelmi de Perno.

Guglielmo Perno: un illustre dimenticato.

Secondo Andrea Romano dal complesso dei consilia sembra potersi trarre la figura di un doctor veritatis, che, pur con tutti i limiti umani, ebbe come obiettivo primario l’affermazione della giustizia. La sua opera giuridica, sostanzialmente ignorata dalla storiografia, meriterebbe maggiore attenzione e studi analitici.

Per saperne di più:
– Enrico Mauceri, Guglielmo De Perno, giureconsulto Siracusano del secolo 15: studio biografico critico.
  Siracusa, 1896.
– Andrea Romano, Legum doctores e cultura giuridica nella Sicilia aragonese. Milano, 1984.
– Grazia Fallico, Guglielmo De Perno (alla voce) in “Dizionario Biografico degli Italiani”, Vol. 39,
1991.
– Manlio Bellomo, Guglielmo Perno, giurista di Sicilia (sec. XV) in “Rivista Internazionale di Diritto
Comune” nr 23, 2012.

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