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Girone scudetto, Ortigia si arrende alla corazzata Pro Recco: 10-5 il finale

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Si torna in vasca sabato prossimo in casa contro il Trieste

L’Ortigia deve arrendersi alla corazzata Pro Recco, ma il match giocato alla piscina di punta Sant’Anna lascia buone indicazioni, soprattutto in difesa.

Piccardo, alla vigilia, aveva chiesto ai suoi di giocare una gara intelligente e così è stato.

L’Ortigia si difende bene, mentre in avanti è più imprecisa, pagando anche lo scotto di un ritmo partita ancora non ottimale dopo due mesi di sosta.

L’approccio è quello giusto, come si vede quando, dopo il gol in superiorità ligure messo a segno da Younger, la squadra di Piccardo pareggia e sorpassa con Cassia (anche lui a uomo in più) e La Rosa.

Il Recco capisce che non può abbassare la guardia e si rimette subito in carreggiata, con Fondelli e la doppietta di Presciutti che fissano il punteggio sul 4-2.

Nella seconda frazione, le difese si chiudono bene e la partita rimane in stallo, l’Ortigia fatica a mettere in pratica buone soluzioni in fase d’attacco, mentre i campioni d’Italia e d’Europa trovano comunque lo spazio per allungare ancora, grazie ai gol di Zalanki e Kakaris (quest'ultimo in superiorità).

A metà gara gli uomini di Sukno conducono 6-2. I biancoverdi tornano a sbloccarsi all’inizio del terzo parziale, grazie al tocco al volo di Bitadze, che finalizza al meglio una situazione a uomo in più.

Il Recco però risponde immediatamente, realizzando la settima rete con Zalanki. Gli uomini di Piccardo si riportano sotto con una bella conclusione di Cupido, in superiorità, ma il rigore di Fondelli rimette a +4 i padroni di casa prima dell’ultimo giro di boa.

Negli ultimi minuti la partita scende ancora di ritmo, la palla gira meno velocemente e c’è spazio solo per i gol di
Presciutti e dell’ex Ciccio Condemi e per la seconda rete personale di Cupido. Finisce 10-5 per il Recco, ma l’Ortigia esce con buone indicazioni in vista della sfida di sabato contro Trieste.

A fine match, coach Stefano Piccardo analizza il match: “Avevamo preparato una gara prettamente difensiva, sapendo che avremmo dovuto giocare i possessi il più a lungo possibile. Si vede però che non giochiamo da tanto tempo, c’è stata poca coesione in certi momenti, per esempio, durante le zone in movimento abbiamo sbagliato delle scelte, concedendo dei tiri che già loro da soli si vanno a prendere e che noi gli abbiamo reso troppo facili.

Ma è normale, perché loro hanno certamente più ritmo partita di noi, con undici atleti che hanno disputato una gara ogni due giorni, mentre noi siamo indietro e abbiamo bisogno di lavorare.

Detto questo, la squadra ha risposto bene, abbiamo cercato di non giocare una partita da vittime sacrificali, provando a fare del nostro meglio, poi di fronte, come ho già detto alla vigilia, c’era la squadra più forte del mondo”.

L’Ortigia oggi è riuscita a mantenere bassi i ritmi, togliendo intensità al gioco del Recco e restando in partita, soffrendo invece le soluzioni individuali dei campionissimi liguri:

“Con loro – afferma Piccardo – devi cercare sempre di mantenere il match a un ritmo non altissimo, altrimenti, se provi a impostare una gara a ritmo elevato, ti distruggono.

Poi, hanno talmente tante soluzioni sul perimetro che diventa difficile. Abbiamo cercato di giocare piano e difenderci
al meglio, per poi sfruttare le occasioni che la partita ci avrebbe concesso.

Abbiamo fatto bene a uomo in più, e sono contento sotto questo aspetto, meno bene a uomo in meno, perché certe volte abbiamo preso decisioni sbagliate, ma è anche vero che sono bravi loro a costringerti a sbagliare. Nel complesso, però, abbiamo difeso bene”.

Il tecnico biancoverde mette in archivio il Recco e si proietta già sul prossimo, importante impegno: “Ora dobbiamo
lavorare su quello che non è andato bene e preparare nel migliore dei modi una sfida più alla nostra portata, quella in
casa, sabato prossimo, contro il Trieste.

Una partita insidiosa, perché ricordo che l’ultima volta, in Euro Cup, a Catania, contro di loro abbiamo fatto una pessima figura. Dovremo lavorare bene e farci trovare pronti”.

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