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Emergenza sanità in provincia di Siracusa: chiesto l’invio di ispettori

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La richiesta è contenuta in un’interrogazione del Pd che vede come firmatari i senatori Antonio Nicita, Furlan e Rando

Chiesto l’invio di ispettori per indagare sulle emergenza della sanità in provincia di Siracusa. La richiesta è contenuta in un’interrogazione del Pd al ministero della Salute, che vede come firmatari i senatori Antonio Nicita, Furlan e Rando.

L’inizitiva raccoglie l’allarme lanciato alcuni giorni fa da Antonio Totondo, già primario del reparto di Pediatria dell’Umberto I sul caso Avola.

Ciò che risulta incomprensibile secondo Nicita è la gestione delle risorse umane “con assegnazioni, turni, designazioni che indeboliscono tutti i presìdi, minandone la funzionalità ed esponendo a rischio i pazienti, anziché lavorare per incrementare le risorse umane ed economiche”.

“L’ attuale carenza di pediatri, come anche di altri specialisti, che stiamo vivendo e che si protrarrà ancora per parecchi anni in quasi tutto il Paese – sostiene il senatore siracusano – può essere risolta solo grazie a scelte politiche lungimiranti e ad adeguate risorse. E non con micro interventi locali di breve respiro e localistici.

Pertanto l’interrogazione chiede di sapere tra le varie cose “se siano stati rispettati i criteri fissati dal D.M. n.70, nell’ambito della rete ospedaliera della provincia di Siracusa;

se in particolare la struttura ospedaliera di Lentini possa continuare ad essere discriminata, depotenziata, e sostanzialmente abbandonata;

se siano state apportate modifiche sostanziali al D.A. 11 gennaio 2019 con la istituzione di nuove unità operative in difformità e contrasto con gli standard nazionali e con gli accordi Stato-Regione riguardanti medesimi, per le diverse discipline sanitarie ospedaliere;

se risulti vero che, ancora oggi, superata la fase emergenziale da pandemia, Oncologia sia ospitata in condizione di disagio per le persone assistite al di fuori dell’Umberto I di Siracusa e che ancora oggi il Pronto soccorso di Siracusa si trovi in locali provvisori, strutturalmente e tecnologicamente inidonei;

se corrisponda al vero che, ancora oggi, con notevoli anni di ritardo rispetto alle previsioni di fine lavoro, il costruendo prefabbricato destinato ad ospitare il nuovo Pronto soccorso e la diagnostica d’urgenza non sia stato completato;

se, a seguito dell’ulteriore sensibile riduzione delle aree libere da costruzioni, all’interno dell’Umberto I di Siracusa, siano irrimediabilmente compromesse le misure di intervento in caso di evento sismico, essendo venuta meno le aree di raduno;

se corrisponda al vero che, per il nuovo ospedale da realizzare nella città di Siracusa, l’assessorato regionale della salute abbia già previsto la riclassificazione quale ospedale di II livello ed abbia già assegnato la somma integrativa all’acconto di programma;

quali soluzioni si intendano adottare per risolvere stabilmente le gravi carenze di personale e di servizio registrate nell’unità di Pachino”.

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