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Disabili gravissimi: dalla prossima settimana in servizio 42 nuovi infermieri per l’assistenza domiciliare

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Fanno parte di una graduatoria esistente e hanno dato la propria disponibilità fino al 31 dicembre 2024

Conferiti  incarichi a tempo determinato per 42 infermieri destinati in via esclusiva all’assistenza domiciliare
integrata a favore dei pazienti disabili gravissimi che usufruiscono del servizio H 24.

La delibera è pubblicata da oggi all’Albo Pretorio dell’Asp di Siracusa, ha effetto immediato, e i nuovi infermieri, il cui numero è stato calcolato sulla base dell’analisi del fabbisogno elaborata dal Dipartimento Adiss diretto dal Anselmo Madeddu, entreranno in servizio entro il 18 marzo.

Gli incarichi sono stati conferiti ai primi 42 candidati di una graduatoria esistente che hanno dato la propria disponibilità immediata ed incondizionata con decorrenza dalla firma del contratto fino al 31 dicembre 2024.

I nuovi infermieri integreranno l’assistenza erogata dagli Enti esterni accreditati prescelti dalle famiglie
dei pazienti oltre il tetto massimo consentito di 62 ore sino alla copertura dei turni per i casi di assistenza H 24 disposta, in via straordinaria, dall’Autorità giudiziaria.

“Con il nuovo assetto organizzativo introdotto in questi giorni all’Asp di Siracusa – commenta il manager Caltagirone – sono certo che insieme agli enti accreditati arriveremo ad erogare un servizio rispondente ai bisogni del paziente.

Certo è che si tratta di particolari ed straordinarie condizioni sanitarie che è nostra intenzione circoscrivere numericamente, ma è dovere della Pubblica Amministrazione Sanitaria, intercettare le situazioni critiche ed intervenire prontamente a risoluzione laddove si renda necessario per fornire servizi efficaci ed efficienti che rispondano adeguatamente ai bisogni sanitari espressi dalla collettività.

Tale nuovo assetto organizzativo- conclude il manager – consentirà di non distogliere risorse infermieristiche dagli ospedali al fine di aumentare le performances assistenziali dentro gli stessi presidi sanitari”

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