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Crisi della zona industriale, il sindaco Gianni incontra i sindacati

Crisi della zona industriale, il sindaco Gianni incontra i sindacati

Il sindaco ritiene sia necessaria l’apertura di un tavolo al Ministero per discutere delle problematiche legate al Petrolchimico

Il tema complesso della crisi della zona industriale al centro di un incontro che il sindaco di Priolo, Pippo Gianni, ha avuto ieri con i sindacati.

Erano presenti Carmelo Rapisarda, componente della segreteria provinciale della Cgil di Siracusa, Vera Carasi, segretario generale della Ust Cisl Ragusa-Siracusa, Alessandro Tripoli, segretario generale della Femca Csil Ragusa-Siracusa, Salvo Morabito e Ninetta Siragusa, componenti della segreteria regionale Uil Sicilia, Silvio Bausano di Uil Trasporti Siracusa-Ragusa.

Insieme al sindaco Gianni anche il capogruppo di SiAmo Priolo, Luca Campione.

“La scorsa settimana – ha riferito il primo cittadino – sono stato a Roma per incontrare, insieme ad altri, Bruno Tabacci, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio.

Lunedì – ha aggiunto – sono stato a Catania per incontrarlo nuovamente e continuare il dialogo intrapreso. Tabacci ha garantito che si farà carico di parlare con Draghi per attenzionare le problematiche della provincia di Siracusa e della
zona industriale.

E’ necessario – ha ammonito Gianni – prevedere un tavolo al Ministero che convochi il territorio per discutere di questi temi.

L’unico obiettivo – conclude – è garantire il futuro della raffineria e la continuità occupazionale di tutti i lavoratori della zona industriale”.

“Dobbiamo capire cosa fare – ha aggiunto Campione – perché la nostra zona industriale ha pagato un alto tasso negli ultimi anni in termini di inquinamento, di morti, e oltre a questo c’è anche la disoccupazione.

Abbiamo tutte le carte in regola – ha concluso – per diventare un polo di attrattiva per impianti con nuova tecnologia”.

“Le guerre iniziano e finiscono – ha dichiarato il segretario della Cisl, Vera Carasi –  quello che rimane è la crisi nella zona industriale legata alla transizione energetica.

Necessita – ha concluso -che tutti insieme ci si attrezzi, perché abbiamo la dichiarazione di area di crisi complessa che langue al Mise e il Governo dovrebbe dare risposte al territorio affinché si proceda”

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