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Corsi di laurea a Siracusa, Baio: “Solo promesse, ma nessun grande progetto”

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Suggerisce la convocazione di consiglio comunale aperto per una discussione di merito

Bocciatura di Salvo Baio sull’operato dell’amministrazione comunale riguardante l’avvio di corsi di laurea: “Solo promesse e proclami – dice – ma nessun progetto di sostanza”.

Spiega le ragioni nell’articolo che segue:

“Vi ricordate quando il sindaco Italia e l’assessore Granata promettevano corsi di laurea di eccellenza, master post-laurea, collaborazioni con università straniere?

Una montagna di promesse che fino ad ora ha partorito il ‘topolino’ di un solo corso di laurea  in Promozione del patrimonio culturale, che è stato, per numero di iscritti e per impatto culturale, un flop.

Dopo aver dichiarato ai quattro venti, con la consueta enfasi,  le magnifiche sorti e progressive dell’università siracusana, a Palazzo Vermexio hanno fatto una clamorosa inversione ad U, ripiegando su Scienze infermieristiche, che l’assessore Granata, nel darne l’annuncio,  ha definito ‘un’ importante facoltà’, che avrà sede a Villa Reimann.

Avere più infermieri laureati è sicuramente utile, specie in un periodo di crisi della sanità, ma gli esperti dell’amministrazione comunale sanno che lo stesso corso è attivo  da qualche anno al comune di Melilli?

Due corsi di laurea identici a distanza di poco più di 20 chilometri sono una follia, un ritorno  alla logica dell’università, addirittura dello stesso corso di laurea, in  ogni campanile.

Peraltro, voglio ricordare che un corso di laurea in Scienze infermieristiche con l’università di Messina si è in passato tenuto a Siracusa su iniziativa dell’Ospedale Umberto I°.

Italia e Granata stanno evidenziando, spiace dirlo,  tutta la loro incapacità a delineare  una prospettiva universitaria  a misura di una città che ha un patrimomio culturale straordinario, che è un crogiolo di storie e che ha una posizione geografica che la mette al centro del Mediterraneo, un balcone affacciato sul Mare Nostrum.

L’università a Siracusa ha senso solo se punta su corsi universitari e master di alto profilo e non si rinchiude in una dimensione domestica.

In questo quadro, la presenza di Architettura – che resta il pezzo pregiato della realta universitaria siracusana, pur con qualche criticità che andrebbe affrontata – della Scuola di Archeologia e della Fondazione Inda può  costituire la base su cui innestare, in una visione unitaria, una nuova offerta formativa.

Se manca un progetto con queste caratteristiche, quella che realizzeremo non  sarà università, ma diplomificio. E  di questo non abbiamo bisogno.

Italia e Granata sono al governo della città da sei anni, ma in tutti questi anni non hanno mai dato l’impressione di saper andare oltre la propaganda che promette sogni, grandi progetti, ma senza fatti.

Potrebbe essere utile un consiglio comunale aperto per una discussione di merito sul futuro universitario a Siracusa di cui  i consiglieri comunali del Partito democratico (che, detto tra parentesi, sembrano piuttosto remissivi  sul piano politico e soltanto vagamente all’ opposizione dell’attuale giunta) potrebbeo farsi promotori, assiene ad altri gruppi consiliari”.

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